
Carabinieri in azione
di Nicola Palma
Blitz improvvisi in casa. Prelievi al bancomat. Soldi e oro spariti dai cassetti dell’abitazione. Un incubo per una donna di ottant’anni, che per un mese è stata letteralmente in balìa di una ventenne di origine romena: prima le ha carpito la fiducia, poi l’ha derubata senza soluzione di continuità. Fin quando il nipote della vittima si è accorto di quell’emorragia continua di contanti e l’ha spinta a denunciare tutto ai carabinieri. Così all’ennesimo raid, l’8 dicembre, i militari sono intervenuti e hanno fermato la ragazza per rapina e furto in abitazione; il provvedimento è già stato convalidato dal giudice, e ora la ventenne, che risulta avere la residenza in un patronato e che in realtà vive da abusiva in zona Calvairate, si trova in carcere.
La storia inizia nei primi giorni di novembre: l’anziana, che si muove a fatica con l’ausilio di un bastone, viene avvicinata in un bar di piazza Salgari da I.I., che si offre di accompagnarla a casa. L’ottantenne si fida di quella ragazza così gentile e la lascia entrare in casa. Da quel momento, le visite si fanno quasi quotidiane. La ventenne è sempre più invadente e si presenta a qualsiasi ora. Come? Semplice, in una delle sue incursioni è riuscita a prendere le chiavi e a farne copia, rimettendole poi a posto con una scusa. Così l’anziana si ritrova spesso I.I. nel suo appartamento, senza avere la forza di contrastarne le pretese. Almeno in tre casi, la ragazza ruba il bancomat della donna ed effettua prelievi da 250 euro l’uno. In un’altra occasione, l’ottantenne viene strattonata per un braccio e costretta a consegnare i soldi che ha nel portafogli. Ad accorgersi della situazione è il nipote dell’anziana: non si spiega quei prelievi continui, visto è che lui ad accompagnare la nonna in banca quando ne ha bisogno. A quel punto, l’ottantenne racconta al parente di quella ragazza che da qualche tempo è entrata nella sua vita, prima gentilmente e poi via via in maniera più minacciosa.
Il nipote la convince a sporgere denuncia alla stazione Rogoredo dei carabinieri: la donna mette in fila tutti i fatti, a cominciare dai prelievi (confermati dalle immagini registrate dalle telecamere). I militari del maresciallo Giuseppe Palumbo iniziano subito gli accertamenti investigativi; e un brigadiere dà all’anziana il suo cellulare privato, raccomandandole di chiamarlo in qualsiasi momento qualora I.I. dovesse rifarsi viva. Succede l’8 dicembre: la ragazza prova a entrare con le chiavi, ma la donna ha lasciato le sue nella toppa, così da bloccare la porta. Parte la chiamata ai carabinieri, che in pochi minuti arrivano all’indirizzo dell’ottantenne e bloccano la ragazza, sottoponendola a fermo di polizia giudiziaria motivato dal pericolo di fuga e dal rischio di reiterazione del reato. Purtroppo non c’è traccia dell’oro sparito, a cui l’anziana teneva tantissimo perché tra quegli monili c’erano ricordi di famiglia: è molto probabile che la ragazza li abbia piazzati da un ricettatore. I.I., difesa dall’avvocato Rosanna Marcinnò, è stata denunciata in passato per circonvenzione di incapace e a ottobre è stata indagata per aver minacciato gli ispettori Aler durante un tentativo di occupazione in piazzale Cuoco.