
Ballerine
Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano
Debutta a Milano, al suono della campanella di inizio anno, la prima “filiera coreutica“ d’Italia: a dare il via alle danze, insieme al liceo coreutico Tito Livio, è l’istituto comprensivo Primo Levi, che oltre a intitolare la primaria “Zima-Garibaldi“ a Carla Fracci, già da quest’anno avvierà la sperimentazione alle elementari, per poi mettere le basi alla prima scuola media vocata al ballo. Le iscrizioni - e selezioni - scatteranno a gennaio. "In otto anni si andrà a regime – spiega la preside, Chiara Bonetti –. Alle medie sarà una vera e propria scuola vocazionale, avremo una classe che lavorerà come sul tempo pieno, su 40 ore settimanali, e ci saranno prove di ammissione e un percorso specifico. Alla scuola elementare, invece, il progetto è centrato su una diffusa sensibilizzazione alle arti". E quindi, già da quest’anno, farà capolino un’ora di musica e di danza con i maestri e con gli studenti del quinto anno del coreutico, che entreranno in aula a far lezione, coordinati dalle loro insegnanti. Risorse interne condivise, a suggellare il patto ieri sono state le esibizioni dei ballerini del Tito Livio e del coro della Primo Levi, che ha già avviato un progetto musicale col coro della Scala. "Siamo contenti di essere i fratelli maggiori di questi alunni – sottolinea il preside Giorgio Galanti –, perché conosciamo il valore e la potenza formativa della danza. Lo sperimentiamo tutti i giorni, non solo come forma di “scioglimento“ del corpo e divertimento ma, citando un libro famoso, è fondamentale “Fare danzare il cervello“, si sviluppa danzando, potenzia la parte dell’emotività». E se, nel giorno del debutto dell’anno scolastico, la Primo Levi è stata meta delle autorità - dal governatore della Lombardia Attilio Fontana con gli assessori Melania Rizzoli e Fabrizio Sala, all’assessore comunale all’Educazione Laura Galimberti e alla direttrice dell’ufficio scolastico regionale Augusta Celada - Galanti non ha dubbi: «Ha il potere di unire anche anime politiche diverse. Continuiamo a danzare insieme». Anche perché un progetto nuovo va sostenuto pure sotto il profilo logistico e nell’organico. A settembre del prossimo anno la prima media coreutica conterà 25 alunni. "Ma se la richiesta fosse così tanta potrebbe essere replicata la sperimentazione, magari dal lato opposto della città", incrocia le dita Bonetti. "Questa realtà è l’antesignana di un modello di scuola da pensare dopo la pandemia – ha sottolineato Augusta Celada –, una scuola diffusa sul territorio, che diventa patrimonio della collettività". "Siamo nani sulle spalle dei giganti per vedere più lontano – ha chiuso la preside Bonetti, ringraziando il Tito Livio –. Sarà un laboratorio di idee".