
Daniela
Bavuso*
Da imprenditrice e abitante di Milano penso che la nostra città possa fare molto da diversi punti di vista. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato quanto siano importanti gli spazi di vita dell’uomo e la sua dimensione sociale e quanto condizionino il benessere e le attività umane. In più i macro trend globali dicono che le persone cercano sempre di più il rapporto con la natura, le
esperienze all’aria aperta, le attività sportive outdoor, la cultura esperienziale. Milano ha un’area periurbana tutta da scoprire e vivere, un sistema di trasporti e servizi di qualità più capillare sicuramente aumenterebbe il perimetro della città, permettendo a chi vuole spostarsi fuori dal centro di avere i vantaggi della città e insieme spazi di vita più umani.Anche la valorizzazione del tessuto rurale circostante ha un ruolo importante sullo sviluppo della città e con l’applicazione di modelli innovativi, queste aree possono diventare centri di servizio per garantire energia pulita, spazi di relax ed evasione, circolarità nella valorizzazione dei rifiuti, risparmio delle risorse, cibo di qualità a km zero. Gli spazi di vita milanesi, poi, non sono solo quelli di casa e del lavoro: il patrimonio culturale cittadino consta di spazi che sono luoghi di vita e condivisione e renderli accoglienti, multimediali, accessibili come accade all’estero è la chiave per rendere davvero la cultura un’ alternativa familiare e di spessore al tempo speso in “non luoghi” come gli affollati centri commerciali. Qui l’investimento non significa solo supporto finanziario, certamente indispensabile, ma anche riqualificazione del personale, in un mondo nel quale i formati attraverso cui il patrimonio culturale è reso accessibile si evolvono rapidamente. Certamente, nella gestione del patrimonio culturale come in altri settori, solo l’emersione di competenze manageriali impegnate nella creazione di una collaborazione costruttiva tra pubblico e privato potrà fare la differenza influendo sulla qualità della vita locale, sulle opportunità per il tessuto di imprese locali e aiutandoci a rimanere attrattivi come città in un contesto globale dove investimenti e best practices sono un driver di resilienza ad ogni tipo di crisi.
*Fondatrice MakeAPlan