Affitto a Milano, uno su tre fatica a pagare. Il Comune corre ai ripari

Rapporto stipendio-canone oltre la soglia di guardia. Palazzo Marino punta a realizzare 500 alloggi sociali in 6 aree

Dal 2006 al 2021 a Milano è stata pianificata la realizzazione di ottomila alloggi in soci

Dal 2006 al 2021 a Milano è stata pianificata la realizzazione di ottomila alloggi in soci

Per almeno un milanese su tre il rapporto tra lo stipendio percepito e il canone d’affitto non è sostenibile. Le somme richieste dal proprietario dell’alloggio assorbono puntualmente una quota di retribuzione che va oltre il 30%, tradotto: oltre quella che è ritenuta la soglia di guardia per la tenuta dell’economia famigliare. Un dato emerso anche ieri nel corso della presentazione delle 6 aree che il Comune ha deciso di candidare alla terza edizione del bando Reinventing Cities – battezzato Reinventing Home – perché possano ospitare proprio alloggi ad affitto convenzionato nel caso in cui i relativi progetti ottengano il finanziamento.

Sotto la Madonnina, per l’esattezza, in media il canone d’affitto assorbe il 40.5% dello stipendio e, secondo il rapporto Eurostat, si arriva anche al 70%. La spesa media per l’affitto dovrebbe essere di 80 euro per metro quadrato ma è, invece, di 170 euro per metro quadrato: più del doppio. Dal 2006 al 2021 si è pianificato di realizzare in città ottomila alloggi in social housing: pochi per i volumi del mercato immobiliare milanesi e poco meno della metà sono ancora da costruire. E' questo il contesto in cui cade il bando Reinventing Cities, che, nelle 6 aree candidate a ricevere i fondi, promette di realizzare 500 appartamenti ad affitto convenzionato, in media a 500 euro al mese. L’elenco, allora.

Palazzo Marino ha scelto l’area di via Pitagora (Municipio 2), che si estende per 4.800 metri quadrati ed è in comproprietà tra Comune ed MM. Qui è prevista la realizzazione di edilizia residenziale sociale in locazione a prezzi accessibili, affiancata da quote di edilizia residenziale pubblica (case popolari, in breve). Quindi ecco piazza Martesana (ancora Municipio 2), con una superficie di 11.700 metri quadri. Qui il progetto proposto dal Comune prevede una riqualificazione con più funzioni, ferma restando l’edilizia residenziale sociale. Avanti con il quartiere Zama-Salomone (Municipio 4), quello delle famose case bianche che furono visitate dal Papa nel 2017. Il Comune ha collaborato con Aler, che ha messo a disposizione del bando il diritto di superficie di un’area di 16mila metri quadrati in cui saranno realizzati – di nuovo – alloggi in edilizia sociale, sia in affitto sia in vendita a prezzi calmierati con premialità previste e concesse da Palazzo Marino in caso di utilizzo di tecnologie offsite, vale a dire: componenti prefabbricate e solo assemblate in cantiere.

Infine le altre tre aree, una al quartiere di piazzale Abbiategrasso (Municipio 5): 7.940 i metri quadri interessati dal progetto di riqualificazione con nuovi alloggi sociali. La seconda al quartiere Bovisasca (Municipio 8) per un totale di 1.880 metri quadrati, attigua del progetto MoLeCoLa: anche in questo caso saranno realizzati alloggi sociali in affitto. Infine via Certosa 186 (Municipio 8), un’area da 4.200 metri quadri dove oltre all’inserimento di appartamenti sociali è prevista la depavimentazione per potenziare l’accessibilità agli assi viari circostanti.

"Siamo consapevoli della centralità dell’abitare – dichiarano gli assessori comunali Pierfrancesco Maran (Casa) e Giancarlo Tancredi (Rigenerazione urbana) –. Intendiamo incentivare l’offerta di case in affitto a canoni calmierati, quindi a prezzi accessibili per larga parte della popolazione, giovani famiglie, studenti e persone in difficoltà. Una nuova dotazione, peraltro, in ambiti urbani decentrati".

 

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