Dal cantiere al food truck, Michele “Il Cannibale“ Cannistraro porta in strada la cucina gourmet

Il cuoco rozzanese ex Masterchef ha allestito una roulotte americana anni ’30 per proporre i suoi piatti in tutta Italia: "La mia cucina mobile arriva ovunque"

Michele Cannistraro davanti al suo “food truck“. Nel 2019 vinse Masterchef all stars

Michele Cannistraro davanti al suo “food truck“. Nel 2019 vinse Masterchef all stars

ROZZANO – Da capocantiere edile a imprenditore della ristorazione, passando per Masterchef. È questo il percorso di Michele Cannistraro, detto “Il Cannibale“ per la tenacia e la determinazione dimostrate già ai tempi delle sue imprese televisive. In effetti, le competizioni non sembrano spaventare il 45enne rozzanese, che nel 2013 ha partecipato alla terza edizione di “Masterchef“, piazzandosi all’ottavo posto. Sei anni dopo ha vinto “Masterchef all stars“, devolvendo il premio di 100mila euro a Liberamensa di Torino, un progetto solidale che offriva ai detenuti la possibilità di seguire un corso professionale di cucina.

Ora il poliedrico Cannistraro – che nel suo curriculum vanta anche esperienze come motociclista professionista nella categoria Supermoto, ma che adesso si dedica solo alla ristorazione – ha trasformato una roulotte americana anni Trenta in un originale “food truck“, per proporre le sue prelibatezze, in modo itinerante, in tutta la Penisola. "La mia è a tutti gli effetti una cucina mobile, nata con l’obiettivo portare in strada un po’ di piatti gourmet – spiega –. L’idea iniziale era portare il truck alle gare e ai raduni dei motociclisti; oggi partecipo principalmente a fiere internazionali ed eventi privati".

E così, con le materie prime selezionate e un tocco personale in salse e abbinamenti, anche mangiare un panino può diventare un’esperienza sensoriale. Nella roulotte rivisitata, e diventata il regno del gusto, si possono trovare antipasti, primi e secondi, sempre con un pizzico di originalità e sperimentazione. Perché, se "gli aromi sono un ingrediente molto importante", come ha affermato in più occasioni lo chef Cannistraro, in cucina non devono mai mancare inventiva e creatività.

Per le aziende organizzo dei simpatici team building – prosegue –, dove i lavoratori, compresi i dirigenti, vengono divisi in squadre e incaricati di preparare un catering completo, dall’antipasto al dolce. Ogni brigata ha 90 minuti per cucinare e uno chef di supporto: il gruppo che se la cava meglio riceve un premio. I giudizi vengono formulati sulla base di vari parametri, dal sapore all’impiattamento. E alla fine si consuma quello che si è cucinato". Esattamente come succede a Masterchef. "Un’iniziativa che funziona perché diverte e crea coesione".

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