Metro 4, ecco la mappa dei ritardi. I comitati chiedono chiarezza sui tempi / GUARDA

Il presidente della società: "Il cronoprogramma sarà rispettato"

La mappa dei ritardi nella costruzione della M4

La mappa dei ritardi nella costruzione della M4

Milano, 7 febbraio 2017 - La tregua col Comune e con la società M4 sembra finita. I comitati dei residenti tornano a farsi sentire chiedendo schiarite sui tempi di chiusura dei cantieri per la realizzazione della metropolitana blu, la linea che dovrà collegare l’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo. Una richiesta avanzata in particolare del comitato «Dezza-Foppa-Solari» a Carlo Monguzzi, presidente della commissione comunale Mobilità, con l’obiettivo di ottenere una seduta che abbia all’ordine del giorno proprio il cronoprogramma della Metropolitana 4 (M4). Una richiesta che nasce dalla distanza tra ciò che si dice e ciò che talvolta si vede. Esempio: l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli, come anche il presidente di M4 Spa, Fabio Terragni, pur ammettendo i ritardi, assicurano che ci sono tutti i margini per concludere i lavori entro la fine di aprile del 2022, la scadenza da sempre indicata per il completamento dell’intera tratta. Ciò che talvolta si vede, però, sono cantieri fermi. O quasi.

È il caso di via Foppa, di piazza Tricolore ma anche di via Tolstoj. Senza contare quanto non sta accadendo al manufatto Sereni (via Mezzofanti). Da qui la richiesta di chiarezza. Monguzzi entro 15 giorni farà sapere quando sarà convocata la commissione. Nel frattempo lo stesso Granelli ha in agenda incontri nelle circoscrizioni locali per dare delucidazioni sui cantieri. Mercoledì sarà la volta del Municipio 6. Premesso questo, scattiamo su queste pagine una fotografia dello stato di avanzamento dei lavori della M4. Lungo la tratta est, quella che va dal capolinea di Linate a San Babila, a rallentare i lavori è, come già riportato, la mancata approvazione della variante Tricolore da parte del «Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica» (Cipe). Senza questo via libera le due talpe, ferme da altrettanti anni, non possono riprendere gli scavi. (clicca nel riquadro per aprire la mappa)

 

 

 

L'approvazione della delibera e la ripartenza delle escavatrici erano previste entro la fine di novembre 2016. Una bella speranza: ad oggi il provvedimento non è stato ancora approvato. Morale? Il ritardo sui lavori c’è ed è pari ad almeno due mesi. Poco importa che la data di fine novembre - per il riavvio delle talpe - sia stata decisa come anticipo rispetto all’originaria scadenza di aprile 2017. La riprova che il ritardo c’è sta nella delibera che la Giunta intende approvare venerdì, una delibera che consente, guarda caso, di sbloccare le talpe, senza attendere i tempi di pubblicazione dell’atto del Cipe, previsto per lo stesso giorno. Talpe ferme significa ritardi a cascata. Di almeno due mesi. Sulla tratta ovest, quella che va dal capolinea di San Cristoforo a Solari, il problema è lo scontro tra il Comune e le società di telecomunicazione su chi debba rimuovere i cavi nel sottosuolo. Un problema che sta rallentando le operazioni in tre cantieri su tutti, quelli di via Foppa, piazza Tricolore e via Tolstoj. «Tre cantieri con le stesse problematiche – ammette Terragni –. La situazione si è risolta con l’intervento diretto di M4 Spa, che ha incaricato Sirti, suo socio, ad intervenire, tanto che i lavori stanno procedendo e stiamo facendo quello che avrebbero dovuto fare i soggetti gestori dei servizi. Il ritardo accumulato è potenzialmente recuperabile». Ritardo di quanto, esattamente? «Almeno tre mesi» risponde Terragni. In questi tre casi, la fine dei lavori era prevista tra aprile e ottobre del 2020. Questa, ad oggi, la fotografia e la sintesi: ritardi sì, ma la data di fine lavori per ora non cambia. Si vedrà. giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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