REDAZIONE MILANO

Metamorfosi via Magolfa: "Prima era povera ma bella. Ora B&b, graffiti e rifiuti"

Un’antica stradina che si snoda da piazza Arcole al Naviglio Pavese, appena oltre la circonvallazione interna. Una viuzza punteggiata da...

Un’antica stradina che si snoda da piazza Arcole al Naviglio Pavese, appena oltre la circonvallazione interna. Una viuzza punteggiata da...

Un’antica stradina che si snoda da piazza Arcole al Naviglio Pavese, appena oltre la circonvallazione interna. Una viuzza punteggiata da...

Un’antica stradina che si snoda da piazza Arcole al Naviglio Pavese, appena oltre la circonvallazione interna. Una viuzza punteggiata da graziose case a due o tre piani rivestite da tag e graffiti, lambita da una roggia ormai asciutta e ricoperta di edera e rifiuti. Incantevole ma al contempo un po’ degradata, via Magolfa è conosciuta per la piccola chiesa di Santa Maria del Sasso, un tempo ritrovo per gli spazzacamini che arrivavano dalla Val Vigezzo.

"Si calavano nei comignoli senza protezioni, e allora venivano qui a farsi benedire - ricorda Chiara Spinosa, titolare di una trattoria di fine ‘800 - Prima era una via popolare, c’erano le botteghe di quartiere e le lavandaie sciacquavano i panni nella roggia. Ora qui abitano tanti professionisti e ovunque ci sono B&B". Lo conferma Giulia Monti, storica residente della via: "Un tempo era un paesino e ci conoscevamo tutti, ora non so nemmeno chi è il mio vicino di casa. E dobbiamo continuamente ripulire le mura delle abitazioni, compresa la casa-museo di Alda Merini. Prima la via era più povera, ma era più bella".

Thomas Fox