BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Mercatone Uno, si tratta. L’idea: altro anno di cassa

Intanto i dipendenti puntano a riqualificarsi con le lezioni di Comune e Afol

di Barbara Calderola

Un altro anno di cassa integrazione all’orizzonte, questa volta per cessata attività, grazie al Decreto Genova. I commissari che gestiscono il fallimento del Mercatone Uno hanno aperto la trattativa con i sindacati. Duplice l’obiettivo per Matteo Moretti, segretario della Filcams Cgil-Brianza, che si occupa della vertenza: "Aprire percorsi di riqualificazione per i 1.300 lavoratori impigliati nel crac, fra loro 23 famiglie della Martesana, e avere la possibilità di valutare nuovi acquirenti". Si allungherebbe tutto di 12 mesi - scontato l’esito del tavolo - nella speranza che si faccia avanti qualcun altro deciso a comprare nuovi punti vendita. Quattro, fra i quali il brianzolo Cesano Maderno sono appena passati ai cinesi di Max Factory, il colosso di oggetti per la casa, e ora si spera che possa succedere anche per Pessano. Dove, intanto, non si ferma il percorso di rinascita inaugurato mesi fa dal Comune e da Afol Metropolitana. A tirarne le fila è il sindaco Alberto Villa (foto a destra): "I dipendenti del franchising del mobile low-cost hanno portato a termine due corsi di 40 ore, contabilità e informatica, 880 ore complessive di studi su materie che possono offrire una nuova chance".

Era cominciato tutto prima del Covid, poi la pandemia aveva impresso un rallentamento all’operazione, ripresa "a pieno ritmo dopo il lockdown". Scontato l’obiettivo: "Aiutare i lavoratori in bilico da cinque anni ad avere un altro sbocco dopo tante difficoltà, un Piano B – sottolinea il primo cittadino – un modo da parte nostra anche per fare sentire che non sono soli".

Nel 2019, il fallimento di Shernon Holding srl, la società che aveva rilevato i negozi del vecchio sponsor di Marco Pantani e che ha portato i libri in tribunale in 9 mesi dopo avere accumulato 90 milioni di euro di debiti, ha coinvolto anche l’indotto. Altre 500 aziende che vantano crediti per 250 milioni e i loro 10mila addetti. Tutti col fiato sospeso aspettando nuove proprietà. "Mercatone Uno è una ferita aperta - conclude Moretti - stiamo facendo di tutto per trasformarla in un nuovo inizio". Lo spezzatino, la cessione parziale di store a compratori giudicati credibili dai commissari, sta restituendo una prospettiva a chi è rimasto incastrato nella vicenda del marchio sbarcato sul territorio negli anni Novanta, diventato punto di riferimento per migliaia di clienti, e finito nelle secche della crisi.