Porta Romana, inaugurato il mercato agricolo coperto più grande della Lombardia / FOTO

Iniziativa di Coldiretti, sarà aperto dal mercoledì al sabato con 40 produttori del territorio

Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, all'inaugurazione del mercato

Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, all'inaugurazione del mercato

Milano, 9 novembre 2018 - A Milano nasce il mercato agricolo coperto più grande della Lombardia, dove i cittadini potranno acquistare direttamente dai contadini le eccellenze del made in Italy, dalla frutta e verdura ai salumi e formaggi, fino alla carne e ai formaggi. Il mercato coperto di Porta Romana, un'iniziativa targata Campagna amica di Coldiretti, è stato inaugurato dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dal neopresidente della Coldiretti Ettore Prandini e dall'assessore regionale all'Agricoltura, Fabio Rolfi.

«Questo mercato è un modo straordinario per riportare i cittadini a contatto diretto con chi produce - ha detto il sindaco Sala - e si inserisce in un momento in cui Milano sta portando avanti una battaglia ambientale per una città più sostenibile. L'ambiente è un tema cruciale e anche dal governo vorrei vedere politiche più incisive». Saranno circa 40 i produttori presenti al mercato, aperto tutte le settimane dal mercoledì al sabato, dalle 8 alle 14. Il mercato coperto di Coldiretti «afferma una visione dell'agricoltura italiana che punta sulla distintivitá del cibo - ha aggiunto l'assessore Rolfi -. In Europa siamo il Paese che usa meno pesticidi e nagenti chimici e questo è il nostro punto di forza e il nostro modello».

Da Milano, Coldiretti ha lanciato anche la raccolta firme contro i cibi fake, 'Eat Original! Unmask your food', che chiede alla commissione europea di agire su trasparenza e informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia. «L'estensione dell'obbligo dell'origine su tutti i prodotti è il primo punto, così come chiediamo di smontare l'etichettatura a semaforo che è ingannevole per i consumatori», ha detto Prandini. La Coldiretti si batte per l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti visto che, secondo i dati, un prodotto su quattro è a rischio fake.

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