
Annalisa Alberti dirige il corso di laurea in Infermieristica
Garbagnate Milanese (Milano), 21 aprile 2021 - Saper riconoscere la violenza sulle donne che si presentano al pronto soccorso è un compito delicato, difficile ma fondamentale. Come quello di garantire cura e assistenza. L’Asst Rhodense nel 2018 è stata la prima nel territorio della Ats Milano Città metropolitana ad aver recepito le “Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza sociosanitaria alle donne vittime di violenza” nelle strutture di Rho e Garbagnate Milanese e domani racconterà la propria esperienza durante un evento online inserito nella sesta edizione dell’(H)Open Week organizzata da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
"La violenza sulle donne è un’emergenza sociale – spiega Ida Ramponi, direttore generale dell’Asst Rhodense –. Nell’anno della pandemia i numeri sono persino aumentati per questo bisogna usare tutti gli strumenti di comunicazione disponibili per cercare di aiutare quante più persone possibile". I dati parlano chiaro: nel 2019 gli accessi di donne maltrattate ai due pronto soccorso sono stati 110, nel 2020 sono stati 83 ma c’è stato un aumento di circa il 70% di donne che si sono rivolte al numero nazionale 1522 e ai Centri antiviolenza di Rho e Bollate. L’età delle donne va dai 25 ai 54 anni, la nazionalità prevalente è italiana, gli aggressori sono il compagno, marito, fidanzato o ex marito. E il 76% delle donne ha avuto altri accessi in pronto soccorso nei mesi precedenti. Solo il 25% accetta la proposta del ricovero, il 60% ha una prognosi dai 5 ai 10 giorni.
"La violenza non è diminuita, anzi la convivenza forzata con il maltrattante, dovuta al lockdown e alle misure restrittive imposte dalla pandemia, ha accentuato conflittualità e disagio intrafamiliare, gli accessi sono diminuiti solo perché le donne non sono riuscite a venire al pronto soccorso – dichiara Annalisa Alberti, direttrice del corso di laurea in Infermieristica e relatrice dell’evento – i nostri operatori sono formati a riconoscere la vittima e attuare le misure previste nel Protocollo per metterla in sicurezza. Anche al corso di laurea infermieristica vengono trattati tutti gli aspetti sanitari e sociali collegati alla violenza sulle donne". L’evento di domani alle 10 vedrà anche la partecipazione di Florinda Ceriani, dirigente Ostetricia di Rho. Il link è https:meet.google.comdam-zrpk-aqr.