
Risarcimento danni in arrivo per 200 famiglie: sono quelle che, nei termini, avevano presentato istanza di rimborso sulla piattaforma regionale dopo i bandi d’ottobre
Tromba d’aria e grandinata del luglio 2023, rendicontazione in corso, risarcimento danni in arrivo per duecento famiglie melzesi. Tante sono quelle che, nei termini, avevano presentato istanza di rimborso (che avrà un tetto, comunque, di cinquemila euro) per danni all’abitazione principale sulla piattaforma regionale dopo i bandi d’ottobre. La palla passa dalla Regione al Comune: deve, in qualità d’ente attuatore, procedere al controllo a campione delle domande presentate, e certificarne la veridicità. Ma c’è aria di burrasca.
Un comunicato del Pd va all’assalto del Comune: "Nel luglio del 2023 le prime schede-danni prodotte dai cittadini al Comune furono tremila. E i rimborsi annunciati sono solo duecento". L’attacco: "Ai cittadini colpiti da un disastro, informazioni scarse o comunque insufficienti. I bandi regionali? Pochi ne erano a conoscenza. E pochi hanno partecipato". In replica, subito, il sindaco Antonio Fusè: "Ogni avviso è sempre stato pubblicato sul nostro sito. Accuse ingiuste: nessun Comune, quel giorno, ha subìto tanti danni quanti ne abbiamo subiti noi. Non potevamo fare da tramite con la Regione per ogni singolo cittadino danneggiato".
Un passo indietro. Era il 21 luglio 2023 quando su Melzo e circondario si abbatterono in sequenza una tromba d’aria e una grandinata violentissima: distrussero tetti e finestre, abbatterono alberi, devastarono edifici pubblici e privati, crivellarono di colpi auto e mezzi parcheggiati. Un disastro. Le prime schede danni, circa tremila, furono presentate come da istruzioni in Comune, per un primo check, pochissimi giorni dopo, il 27 luglio. I bandi per i risarcimenti sono arrivati in seguito dalla Regione, con istruzioni per l’utilizzo di una piattaforma online. Ma solo una ridotta parte dei melzesi interessati, evidentemente, ha fruito dell’opportunità.
"Nel luglio del 2023 - così la nota Pd - il Comune allertò la cittadinanza, invitando a comunicare i danni subìti per il tramite di un modulo messo a disposizione dagli uffici. La documentazione firmata doveva essere protocollata in Comune entro tre giorni: 27 luglio 2023 alle ore 12.00. Così i cittadini fecero. E pensavano che bastasse". Ancora: "Oggi apprendiamo che solo 200 famiglie domande sono in lizza per i rimborsi. Ci siamo chiesti come mai. La risposta è che la documentazione raccolta dal Comune non era sufficiente, ed era necessario ripresentarla in Regione quando fu emesso il bando. Ma non tutti lo sapevano". Gli avvisi erano stati pubblicati sul sito comunale. "Ma i cittadini andavano guidati" - così la segretaria pd Tatiana Tritone -. In una situazione come questa bisognava fare molto di più".