Melzo, ora il sogno è (quasi) realtà Una nuova casa per bimbi e disabili

Scuola primaria e Centro diurno (più ambulatori) in un edificio. "Finalmente una sede degna di questo nome"

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di Monica Autunno

L’edificio rivoluzionato e rinnovato, coperture e rivestimenti rifatti per risparmiare energia, nuovi impianti, spazi interni rivisti e suddivisi. Due ingressi distinti su versanti opposti: uno sarà usato dai bambini della scuola elementare di via Bologna, il secondo, sulla via Mascagni, sarà quello del Centro Diurno Disabili: spazi per l’accesso dei mezzi, rampe all’ingresso, una passerella a vetrate per raggiungere i nuovi locali. Ecco i primi rendering del progetto, a cantiere ancora in pieno svolgimento, e il Comune racconta come sarà la scuola di via Bologna, pionieristica sperimentazione di coabitazione fra scuola primaria e centro disabili, intervento radicale di riqualificazione energetica e ristrutturazione ormai vicino al traguardo: "Il risultato sarà questo – indica l’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Ferrari –. E davvero, non vediamo l’ora di consegnare: la scuola agli alunni, il centro ai disabili, che attendono da troppo tempo".

I lavori nella scorsa primavera, dopo un paio d’anni di iter non senza polemiche e due revisioni di progetto (firmato dal professionista Giovanni Ripamonti). L’edificio su carta dovrebbe essere riconsegnato entro maggio. "Potrebbe esserci qualche lieve ritardo – mette le mani avanti Ferrari – ma non significativo. Anche questo cantiere, come molti altri in questo periodo, patisce qualche rallenty nell’approvvigionamento dei materiali. Ma l’importante è che siamo al finale di un’opera la cui qualità è chiara. E che darà ai piccoli studenti una scuola rinnovata e ai disabili una sede finalmente degna di questo nome".

Il progetto andato a gara un anno e mezzo fa prevede una divisione drastica, in verticale, fra gli spazi della scuola e quelli del centro diurno. All’interno dello stesso complesso alcuni locali, 500 metri quadrati circa, saranno destinati agli ambulatori del Don Gnocchi. Spazi distinti "ma la contaminazione fra realtà – così Valentina Francapi, assessora alla Persona – è stata una delle suggestioni di questo percorso, e noi continuiamo a sperare che avvenga". Quattro milioni di euro il costo. Di questi, circa 2,5 milioni erano parte del “salvadanaio“ di compensazioni Teem. Gara e lavori avrebbero dovuto partire prima, ma il Covid ha causato rallentamenti. Le opere, di fatto, sono entrate nel vivo la scorsa estate. E da settembre gli alunni della primaria di via Bologna, sotto sfratto causa lavori, sono stati ‘ospitati’, dopo lavori di adeguamento spazi, all’interno della scuola media Mascagni. La speranza è di un rientro a scuola settembrino. "In questo senso si lavora", conferma Ferrari. Fra la fine lavori e le elezioni amministrative. "Non importa – assicura l’assessore – chi consegnerà fisicamente l’opera. L’importante è che sia stata eseguita e conclusa".

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