MONICA AUTUNNO
Cronaca

Melzo, il Comune affida il nido a un operatore esterno: scoppia la protesta

Il cambio decorrerà dal primo settembre. Per le educatrici trasloco in vista: saranno "ricollocate" negli uffici. Il Pd: attività al macero, il sindaco: allarmismo ingiustificato

Un nido

Un nido

Tutti i numeri del "passaggio" in una variazione di bilancio, e a giorni il bando: va in gestione l’asilo nido "A piccoli passi". "Operazione di massima garanzia e necessaria - così sindaco e Amministrazione -: i posti passeranno da 40 a 60, un primo importante traguardo". Il cambio decorrerà dal primo settembre. Per le educatrici comunali del nido trasloco in vista: saranno "ricollocate" negli uffici, "nel rispetto dei titoli di studio e dell’esperienza". La bufera politica è a firma Pd: "Scelta che manda al macero l’attività di una struttura fiore all’occhiello". Sui social non mancano le prime prese di posizione di genitori: "Scelta assurda e ingiusta, i bimbi perdono le colonne della loro prima scuola". Le difficoltà nella gestione economica dell’asilo nido comunale melzese erano note da tempo. A settembre il "tetto" ai posti disponibili era stato “calato” a 40 su una capienza di 60, e l’Amministrazione aveva risposto a una interrogazione (sempre Pd)  ipotizzando misure per superare l’impasse. Infine, la scelta tranchant dell’affidamento, in regime di convenzionamento con il Comune.

È stato l’assessore al Bilancio Giuseppe Alchieri a elencare in consiglio gli aspetti economici del passaggio. In aula e via comunicati la polemica da sinistra. "L’asilo - così una nota dem - sarà affidato a un operatore esterno di cui ancora non conosciamo il nome, a scapito del progetto educativo portato avanti egregiamente in questi anni, e nella speranza che tale soggetto si dimostri all’altezza. Questa variazione porterà “benefici” alle casse comunali: ma siamo convinti che, quando si amministra sia più importante il ritorno educativo e sociale". "Rispedisco al mittente - così il sindaco Antonio Fusè - . Il Pd non solo dimostra di non aver compreso le motivazioni della scelta, ma, nel diffondere ingiustificato allarmismo tra le famiglie, si comporta irresponsabilmente". Ancora.

«La stragrande maggioranza dei Comuni di quest’area ha scelto l’affidamento dei nidi, noi arriviamo in coda. Vogliamo e dobbiamo garantire posti in più e un servizio di qualità, questo era l’unico modo. Venti famiglie in più potranno portare i bimbi al nido. E il Comune resta al timone. Quello che ci apprestiamo a pubblicare è un bando “blindato” con controlli massimi sull’operatore, sul personale e sul servizio educativo". Le educatrici comunali: "Solo una ha scelto di andarsene, le altre saranno riallocate negli uffici comunali. Un passaggio gestito in sinergia con i sindacati".