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Melegnano ricorda l'8 giugno 1859: la battaglia della Seconda guerra d'indipendenza italiana

Ricordato l'8 giugno con una cerimonia, Melegnano è stata teatro di una sanguinosa battaglia della Seconda guerra d'indipendenza italiana. Corone e inni nazionali hanno accompagnato le celebrazioni, culminate con una conferenza sui fatti della battaglia. 1409 morti per gli austriaci, 954 per i francesi.

L’8 giugno 1859 la storia passò da Melegnano. Quel giorno la città del castello mediceo fu teatro di una sanguinosa battaglia fra gli austro-ungarici che vi si erano asserragliati dopo aver abbandonato Milano e i franco-piemontesi provenienti dagli scontri di Magenta. Fu uno dei combattimenti più veloci e cruenti della Seconda guerra d’indipendenza italiana. Come da copione, anche quest’anno l’evento è stato ricordato con una cerimonia organizzata dal Comune. Ieri alle 10 un corteo composto da autorità locali e associazioni ha preso le mosse da via Zuavi per percorrere i luoghi simbolo della battaglia, deporre corone e raggiungere l’ossario di via Vittorio Veneto, che conserva i resti dei caduti durante il combattimento. Ad accompagnare le celebrazioni, i discorsi delle autorità e l’esecuzione degli inni nazionali italiano, francese, ungherese e austriaco. Il ricordo della battaglia è proseguito alle 17 in castello con una conferenza a cura di Vitantonio Palmisano, esperto di storia locale.

Durante l’incontro è stato presentato anche un dipinto inedito, che ritrae un momento degli scontri. L’opera è stata realizzata nel 1860 dal piemontese Antonio Spandri ed è oggi di proprietà di un collezionista. "Insieme a Montebello, Palestro, Magenta, San Martino e Solferino, Melegnano è tra i luoghi della Seconda guerra d’indipendenza italiana. I fatti dell’8 giugno contribuirono a segnare l’avanzata dei francesi e il progressivo ritiro degli austriaci dal Nord Italia – spiega Palmisano –. La battaglia di Melegnano durò tre ore e fu combattuta casa per casa. Il cimitero e il portone di San Rocco furono i punti nevralgici dello scontro. Poiché gli eserciti non si fronteggiarono in campo aperto, ma all’interno della città, tranelli e imboscate si rivelano strategici per aggiudicarsi la vittoria". La battaglia costò agli austriaci 1409 uomini tra morti, feriti e dispersi, mentre i francesi subirono 954 perdite. Alessandra Zanardi