
Alda Pasta, seconda da sinistra con il Coro delle Mondine
Melegnano (Milano) – “Sebben che siamo donne paura non abbiamo”: con queste parole, diventate simbolo di una generazione, Melegnano saluta Alda Pasta, storica mondina e anima del celebre Coro delle Mondine. Alda si è spenta venerdì sera all’età di 96 anni, lasciando un vuoto enorme nei cuori dei melegnanesi e di tutti coloro che hanno incrociato la sua storia e la sua voce. La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente sui social, rilanciata dal portale Il Melegnanese con un messaggio commosso: “Ciao Alda, grazie di tutto. Melegnano perde un pezzo prezioso della sua storia”.
E in pochi minuti, quel saluto è rimbalzato ovunque, raccogliendo cordoglio e gratitudine. Tra i primi a ricordarla, il parlamentare Fabio Raimondo, che ha dichiarato: “L’intera città si stringe alla figlia Annalisa e ai familiari in questo momento di immenso dolore. Ciao Alda. Grazie di cuore per tutto. Non ti dimenticheremo”.
Nata a Milano il 16 febbraio 1929, Alda aveva iniziato a lavorare giovanissima come mondina, raccogliendo il riso nei campi lombardi con tante altre donne come lei. Negli anni Sessanta si trasferì a Melegnano. Da allora, Alda è diventata una super volontaria nella vita sociale e culturale della città. È stata per decenni una colonna portante del centro anziani, ma è soprattutto con il Coro delle Mondine – fondato nel 1990 insieme ad Agnese Rovaretto e molte altre donne – che ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva. Con oltre 400 concerti alle spalle, due album pubblicati e un repertorio di circa sessanta brani, le “nonnine di Melegnano” hanno portato la loro voce in feste di paese, scuole, case di riposo ed eventi pubblici in tutto il Sud Milano. Il loro canto era un omaggio alla tradizione contadina e insieme un inno alla dignità del lavoro e alla lotta per i diritti delle donne.
Dai classici “Sciur padrùn da le bele braghe bianche” a “Se otto ore vi sembran poche”, fino all’inno femminista “Sebben che siamo donne”, ogni esibizione era un viaggio nella memoria e un atto di testimonianza. “Ci capita di cantare durante le manifestazioni per il 25 Aprile – raccontava Alda Pasta –, ma la nostra attività principale è nelle scuole e nelle case di riposo. Per i giovani siamo un mondo che non esiste più, ma li affascina. Per gli anziani, siamo un tuffo nel passato, un serbatoio di ricordi. Negli ospizi conoscono tutte le nostre canzoni: basta sbagliare una parola e ci riprendono subito”.
Oggi, Melegnano perde una voce, una memoria, un pezzo autentico della propria identità. Ma le parole e i canti di Alda Pasta continueranno a risuonare, come un’eredità preziosa, tra le risaie e le vie della città.