Vizzolo (Milano) – Il caso di Luca Nascimbene, il medico di famiglia sospeso dall’incarico dopo un solo giorno di lavoro perché finito nel mirino dei Nas che ne stanno verificando requisiti e titoli di studio, ha suscitato una ridda di commenti tra l’opinione pubblica. Sui social, nei bar e lungo le strade di Vizzolo si parla anche e soprattutto di questo. Sono in molti a puntare il dito contro gli organismi competenti, Asst e Regione Lombardia, che avrebbero dovuto vagliare con attenzione il curriculum e le caratteristiche professionali di Nascimbene ancor prima che questi prendesse servizio in ambulatorio. Più di un cittadino ha cercato informazioni sul web, dove a Nascimbene sono riconducibili, tra l’altro, diversi profili social, nei quali lo stesso afferma di essere anche un personaggio politico e uno scrittore.
Sul caso è intervenuta la sindaca di Vizzolo Luisa Salvatori, sottolineando che la comunità locale è da considerarsi “parte lesa“ nella vicenda. Nel ricordare che i Comuni non hanno competenza in materia di medici di base, ma possono solo agevolarne l’insediamento offrendo spazi da adibire ad ambulatori, l’amministrazione vizzolese "critica fortemente la legge regionale, dimostratasi profondamente inadeguata in merito a un tema tanto delicato e impattante sulla popolazione, stigmatizzando la mancanza di una puntuale verifica preliminare dei requisiti richiesti per l’esercizio della professione medica".
Classe 1998, Luca Nascimbene, che sostiene di aver conseguito in Irlanda la laurea in medicina, ha preso servizio a Vizzolo nella giornata del 2 gennaio come sostituto di Ezio Mastropasqua, andato in pensione il 31 dicembre. Ha ricevuto pazienti e prescritto ricette, poi è arrivato lo stop, alla luce degli accertamenti in atto. Le prescrizioni da lui effettuate devono giocoforza ritenersi annullate. Intanto, da martedì 7 sarà attivo a Vizzolo, negli spazi comunali dietro l’ufficio anagrafe, l’ambulatorio temporaneo per i pazienti attualmente senza medico. Ad alternarsi nel servizio saranno i dottori Samuel Norsa e Federica Ciuffini, presenti secondo un orario consultabile anche sul profilo Facebook del Comune. Una soluzione analoga, con la messa in funzione di un ambulatorio provvisorio per supplire alla carenza di camici bianchi, era già stata adottata a Carpiano e Paullo.