Medicina, in 7.211 sognano un posto a Milano

Corsa ai 719 banchi tra Statale e Bicocca. La più giovane ha 17 anni, il più “grande“ 72. E tornano i volantini dei "dispensatori di piani B"

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di Simona Ballatore

In 2.601 ieri, allo scoccare delle 13, si sono messi alla prova a Milano per quello che è ancora (per l’ultima volta?) il test più atteso: Medicina e Chirurgia. Uno su quattro ce la farà a livello nazionale. Ma in tutta Italia aspirano a uno dei 719 banchi milanesi (tra Statale e Bicocca) in 7.211.

Nella palazzina U7 della Bicocca si sono presentati in 573 (su 611 iscritti, il 95%) delle province di Milano, Bergamo e Sondrio: 393 femmine e 180 maschi. C’è chi ha rinunciato all’ultimo nonostante la "caparra" di 100 euro. Hanno indicato l’ateneo come prima scelta 3.590 studenti di tutta Italia: 3.431 per Medicina (2.334 femmine e 1.097 maschi) e 159 per Odontoiatria (100 femmine e 59 maschi). In Statale - tra le aule di Città Studi - erano 2.037 i candidati (tra loro il 29% è donna) arrivati da tutta la regione (qualche assente anche qui rispetto ai 2.194 che si erano iscritti alle selezioni). Sognano però un posto in Statale in 3.621. La più giovane in lizza ha 17 anni, il più “grande“ ha già visto 72 primavere e ha tentato l’impresa in un’auletta di via Golgi. Sono entrati prima delle 11 - con la mascherina incollata al volto e senza schiscetta - per tuffarsi sul quizzone dalle 13 per i cento minuti a seguire. Impossibile uscire prima. "Un test di sopravvivenza", scherzano (ma non troppo) alcuni genitori, in attesa davanti ai portoni. Accanto a loro "dispensatori di piani B".

Mancano, rispetto ai tempi delle maxi selezioni al Forum di Assago, i volantini su viaggi all’estero - dalla Croazia alla Bulgaria - per trovare scorciatoie in caso di “bocciatura“, restano le proposte alternative di corsi privati per osteopati e ottici. Non ci sono più in prima linea studi di avvocati che propongono ricorsi, restano le contestazioni e gli striscioni contro il numero chiuso. In attesa del verdetto (punteggio il 14 settembre e graduatoria nazionale il 23) il test esce dai banchi per rientrare in campagna elettorale. E i rettori milanesi chiedono si affronti il tema della sua abolizione o revisione ma "a bocce ferme e in maniera molto lucida, per il bene dei ragazzi", dice in Bicocca Giovanna Iannantuoni. "Io lascio che le realtà politiche ragionino per conto loro – ribadisce dalla Statale Elio Franzini –. È chiaro che il test è sempre una modalità di selezione non facile e non gradita da molti, ma siamo già in un percorso di evoluzione del test che nei prossimi anni dovrebbe cambiare e non ridursi alla prova unica e secca, che evidentemente non piace ai ragazzi". Mentre il rettore del Politecnico e presidente Crui Ferruccio Resta ricorda: "Siamo passati da 9.500 a 15.000 posti in 4 anni, creando una crescita governata e pianificata dei numeri, perché altrimenti non rispondiamo a emergenze".

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