Milano, mazzette ai professori per essere ammessi al Conservatorio: l'indagine

Perquisiti uffici e case di docenti del Giuseppe Verdi: si sarebbero fatti pagare migliaia di euro da studenti

Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi

Milano, 9 febbraio 2023 - Il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nel mirino. Circa 110 mila euro sono stati sequestrati ieri dalla Squadra Mobile di Milano nel corso delle perquisizioni disposte dal pm Giovanni Polizzi che da qualche mese sta indagando su un caso di presunta corruzione: l'ipotesi è che alcuni studenti abbiano pagato i docenti per avere una corsia preferenziale nelle selezioni per l'ammissione ai corsi di canto.

L'inchiesta 

L'inchiesta, coordinata dal pm Giovanni Polizzi e avviata circa 5 mesi fa in seguito a iniziali segnalazioni arrivate dalla Questura di Lodi, vuol far luce su un fenomeno di presunta corruzione che sta scuotendo una delle principali istituzioni musicali nel panorama nazionale e internazionale fondata nel 1808 e che conta, oltre a circa 270 docenti, 100 percorsi di studio, master class e seminari, borse di studio e il Premio del Conservatorio che vede confrontarsi annualmente gli studenti migliori.

Perquisizioni e sequestri

L'operazione di ieri, che ha fatto venire a galla l'indagine, ha visto gli investigatori passare al setaccio le abitazioni di studenti e professori ai quali sono stati perquisiti anche gli armadietti nell'edificio che ha sede nell'ex convento dei Canonici Lateranensi. Agli insegnati sono stati trovati complessivamente 110 mila euro in contanti, somma su cui comunque, dovranno fornire spiegazioni. Inoltre a tutte le persone perquisite sono stati sequestrati pc, dispositivi informatici e altro materiale. 

L'ipotesi corruzione

Da quanto emerge dagli atti dell'inchiesta, nel 2021 alcuni professori, e come tali pubblici ufficiali, avrebbero ricevuto "denaro o altre utilità" o ne avrebbero "accettato la promessa" da parte di studenti "prevalentemente di nazionalità cinese" ai quali avrebbero anche dato "lezioni private in nero", per "garantire (...) il superamento dell'esame di ammissione ai corsi accademici".

Conservatorio: "Noi, parte lesa"

Il Conservatorio, come si legge in una nota firmata dal Presidente Raffaello Vignali e dal direttore Massimiliano Baggio, nella vicenda "è parte lesa ed è al fianco della magistratura per appurare i fatti; abbiamo già fornito agli inquirenti i materiali relativi agli esami di ammissione e continueremo a fornire la più completa collaborazione". " Seguiremo lo sviluppo delle indagini e valuteremo tutte le eventuali azioni a tutela della nostra Istituzione - proseguono - .Rafforzeremo in ogni caso da subito anche le procedure interne atte a prevenire tali fenomeni sia in fase di ammissione che di valutazione degli studenti delle discipline a rischio di comportamenti scorretti». «Se le indagini confermeranno le ipotesi degli inquirenti e si giungerà a processo - chiude la nota -, il Conservatorio intende costituirsi parte civile".

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