
di Monica Autunno
Maxi rissa alla stazione ferroviaria, le denunce, le indagini ancora in pieno corso e l’esasperazione del giorno dopo: "Ogni sera lo stesso film". Sono impegnati senza sosta i carabinieri dopo la rissa che, l’altro pomeriggio, ha seminato scompiglio e paura fra treni, banchina e atrio dello scalo ferroviario. Agli atti vi sono già cinque denunce a piede libero, a carico di quattro tunisini e un egiziano, tutti accusati di rissa e ingresso illegale sul territorio dello Stato. Fra di loro i due feriti, medicati in ospedale rispettivamente per una spalla lussata e ferite lacerocontuse alla testa. Cinque identificati, ne mancano altri. Una dozzina, secondo i testimoni, i protagonisti della sarabanda, oltre la metà dei quali fuggiti all’arrivo delle pattuglie. La fazione tunisina, senz’altro, in arrivo in treno, da fuori città. Gli egiziani, con ogni probabilità, tutti di Pioltello. A pochi passi dalla stazione la zona critica di piazza Garibaldi. In queste ore sono al vaglio i filmati della videosorveglianza all’esterno dello scalo. Ma in stazione si allargano le braccia: "Tornano tempo zero in libertà. E tornano subito qui". Il più arrabbiato, all’ingresso della stazione pioltellese, il gestore del bar Cafè Mr John Pasquale Chiavazza. "In trincea da cinque anni - tuona -. Qui siamo abbandonati. Ogni giorno ce n’è una". Il bar è un presidio: caffè, sigarette e biglietti. "Per rendersi conto della situazione - così il gestore - bisogna venire nel tardo pomeriggio. Soggetti pericolosi, sempre gli stessi. Degrado e pericolo. Io vorrei lasciare l’esercizio a mia figlia. Ma come faccio a lasciare una ragazza sola qui? Non chiediamo chissà che cosa: solo un presidio maggiore, che ci consenta peraltro di lavorare. Qui, per la paura, non si ferma quasi più nessuno". In banchina aspetta il treno Pasquale Fiorentino: "Non vivo più qui - dice -, ci passo per lavoro. Ma a mia figlia ho preso l’auto: non voglio che prenda il treno dopo una certa ora". È pratica della materia Giuseppina Leo, volontaria a Milano con i City Angels. "Non ci si sente sicuri, un peccato. Ci vorrebbe un controllo maggiore e più assiduo. E non ne faccio, sia chiaro, un problema di nazionalità. Ma il problema c’è". La cronaca rinfocola la politica. "Situazione gravissima - così Massimo Cutillo, consigliere comunale di minoranza -, la gente ha paura, le attività commerciali soffrono. Tornerò a chiedere i militari. Altro che ridente cittadina multietnica". "Solo una settimana fa - così la sindaca Ivonne Cosciotti - ho assistito a un’aggressione ai danni di un dipendente Atm nella stazione milanese di Gioia. Che qui vi siano problemi non sarò certo io a negare. Ma non siamo certo gli unici". L’impegno. "Ho voluto la realizzazione di una caserma dei carabinieri per un presidio massimo del territorio, abbiamo in campo la polizia locale, su questo tema siamo attenti e consapevoli. Il mio auspicio? Avere sul territorio forze dell’ordine proattive e presenti quali già sono. Poter contare sulla certezza della pena. L’appello è invece ai cittadini: denunciate, con la normativa attuale è quanto mai necessario".