
Maxi impianto di biometano A2A, dal consiglio la mozione di contrarietà, ma la minoranza a sorpresa si sfila e si astiene, "irresponsabile esprimere un giudizio su un progetto che ancora non conosciamo". Sarà comunque con in mano questa mozione, approvata a maggioranza dopo un lunghissimo dibattito, che il Comune si presenterà, il prossimo 15 novembre, all’incontro già fissato con l’azienda elettrica. Intanto, nonostante i dettagli siano ad oggi di fatto ancora non disponibili, trapelano nuove informazioni sul progetto: l’impianto dovrebbe occupare un’area complessiva di cinque ettari di cui uno "impermeabilizzato" ed è dotato, su carta, di sette "campane" dal diametro, molto importante, di 32 metri l’una. L’equivalente di 7 piscine olimpioniche. L’area è quella, lungo la provinciale per Melzo, che fu già teatro del progetto, poi spostato a Melzo-Pozzuolo, della cava di prestito Teem. La mozione era imbastita nell’ossatura da giorni. Da quando, cioè, alcuni rappresentanti di A2A hanno presentato, in un incontro ancora di carattere informale, il progetto all’amministrazione comunale. Nel testo si formalizza la contrarietà annunciata a "impianti tecnologici che pregiudicano la qualità del paesaggio, che compromettono i luoghi di interesse sovracomunale e che consumano aree protette come quelle del parco Agricolo Sud Milano". No, si elenca ancora, a grandi impianti in prossimità di ospedali e in prossimità di zone ad alta densità abitativa, che possano comunque pregiudicare la salubrità dell’ambiente e produrre problemi alla viabilità. Che la partita sia molto difficile è emerso chiaramente dal dibattito, anche nelle parole del sindaco Ilaria Scaccabarozzi: "Parliamoci chiaro. Faremo tutto quello che possiamo, e abbiamo chiesto massimo coinvolgimento. Ma la normativa ultima ha introdotto l’autorizzazione unica, che in qualsiasi momento può passare su piani regolatori o qualsiasi opposizione dei Comuni". Molta politica nel dibattito, e, con differenze, fronte comune a centrodestra: niente voto su un progetto ancora non noto. Ma anche gli strali: "Da informazioni date in questi giorni si apprende che l’esistenza di questo progetto era già stata notificata alla vecchia giunta Stucchi - così Walter Baldi, Progetto Uniti per fare - . Questa giunta è filiazione di quella, l’allora vicesindaco è oggi sindaco. Davvero nessuno sapeva nulla? Forse sarebbe stato meglio informare già dall’inizio".
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro