
Massimo Moratti festeggia un successo della sua Inter
Dici Massimo Moratti e pensi all'Inter del Triplete. Quell'impresa leggendaria, mai compiuta prima da una squadra italiana e forse irripetibile, che consegnò i nerazzurri e la sua presidenza alla storia. Una storia, quella tra l'Inter e Moratti - che compirà 80 anni venerdì 16 maggio - iniziata nel 1995.

È in quell'anno che Massimo sale alla guida della "Beneamata", riprendendo "l'affare di famiglia" del padre Angelo, presidente dal 1955 al 1968 (anni in cui vinse, tra le altre cose, due Coppe Campioni). L'esperienza di Massimo alla guida dell'Inter si apre con un colpo ad effetto: tra i primi acquisti, infatti, c'è Ronaldo il Fenomeno, che arriva a Milano nel 1997 e conquista in poco tempo il cuore dei tifosi. Ma i risultati, salvo una Coppa Uefa nel 1998, non arrivano. Anzi, l'Inter è vittima della tremenda delusione sportiva risalente al celebre 5 maggio 2002, con lo scudetto sfumato all'ultima giornata. Moratti non molla e, anzi, rilancia acquistando, tra gli altri, Vieri, Figo e Zanetti. In panchina, nel 2004, arriva Roberto Mancini, ed è in questo momento che la storia prende vie più che dolci, per i nerazzurri. Calciopoli influisce molto, colpendo soprattutto la Juventus (al quale viene tolto il tricolore 2005/2006, assegnato proprio all'Inter) e penalizzando anche il Milan, e i nerazzurri vincono cinque scudetti consecutivi.
L’arrivo di Mou
Una striscia che, dopo Mancini, viene proseguita dal portoghese José Mourinho. E proprio all'ultimo scudetto, quello del 2009/2010, corrisponde il clamoroso Triplete. Alla vittoria del campionato, infatti, si aggiunge la Coppa Italia, vinta contro la Roma con gol di Milito, ma, soprattutto, la Champions League.
La notte del Bernabeu
L'attaccante argentino è ancora protagonista nella finale del Bernabeu contro il Bayern Monaco, stavolta con una doppietta: il primo gol arriva dopo un'imbucata di Sneijder, mentre il secondo in ripartenza, con la strepitosa sterzata su Van Buyten prima di trafiggere nuovamente Butt. È l'apoteosi della storia di Moratti, che è anche la storia dell'Inter. Parli di Inter e pensi a Moratti, parli di Moratti e pensi all'Inter. Un legame indissolubile, che va al di là del termine della presidenza, nel 2013, con Massimo che rimase presidente onorario fino al 2016: 18 anni (la più lunga presidenza della storia nerazzurra) di passione e vittorie.

Il sindaco mancato
Non solo calcio. Imprenditore nel settore petrolifero con l’azienda di famiglia, la Saras, Massimo Moratti è stato più volte lusingato dalla politica, rifiutando sempre gli inviti. “Fare il sindaco a Milano sarebbe stato fantastico – ha rivelato in un’intervista al Corriere – ma c'erano ragioni fondate per cui, più volte, ho resistito. Una di queste è che mi sembrava che diventare sindaco non mi permettesse di fare tutto il resto". "Mi pareva fosse più utile alla famiglia lavorare in azienda e per l'azienda, piuttosto che candidarmi e lanciarmi", spiega Moratti. E quindi "ho preferito il lavoro". Anche se, ammette, "mi è dispiaciuto molto, perché non me lo hanno proposto una volta sola". Un giorno, poi, "me lo chiese una persona straordinaria", come "il cardinal Martini e mi sento ancora in colpa di non aver obbedito a un uomo di qualità e grandezza assolute. Moratti ricorda poi di aver declinato anche richieste da parte di Walter Veltroni, "Sempre cortese, un signore" e di Silvio Berlusconi: con lui "un rapporto di simpatia; ho ammirato la sua vitalità, la sua genialità".