Grave incidente in montagna ieri pomeriggio nella Bergamasca. Un alpinista quarantenne, residente nel Milanese, è stato travolto da una scarica di sassi mentre saliva il monte Croce – lungo la ferrata Clipper – del massiccio dell’Alben, a Oltre il Colle, lungo la parete Nord. Con lui c’erano un’amica e un altro alpinista, che si sono salvati. Solo ferite a una gamba per una ragazza sconvolta per l’accaduto. Tutti e due, come altri tre rocciatori che erano poco sotto di loro, sono stati portati a valle dagli elicotteri del Soccorso alpino di Oltre il Colle, e dei vigili del fuoco. I massi che hanno travolto l’alpinista erano di grosse dimensioni. Il ferito più grave è stato portato in codice rosso al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, le sue condizioni erano critiche. La chiamata ai soccorsi è avvenuta alle 13.45 da parte di alcuni escursionisti che si trovavano in zona e hanno udito grida di aiuto. In quel momento, quando è avvenuta la scarica di massi erano presenti quattro cordate in parete. Una di queste, composta da tre arrampicatori è stata coinvolta, nel crollo. Le prime informazioni parlavano della via ferrata Maurizio, e invece si trattava della via Clipper che il gruppo di scalatori si apprestava a salire. All’improvviso, mentre gli alpinisti erano in salita, si sarebbero staccate alcune rocce che hanno investito quattro persone in cordata, due uomini e due donne di età compresa fra 38 e 57 anni. Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti tre elicotteri, due del 118 (da Sondrio e Bergamo) e uno dei vigili del fuoco e hanno raggiunto la Conca dell’Alben. Presenti per i soccorsi anche le squadre Cnsas che fortunatamente si trovavano in zona per un addestramento. Per gli accertamenti sono stati allertati i carabinieri della Compagnia di Zogno. L’arrampicatore più grave è stato recuperato dall’elicottero, poi con altre operazioni tramite il verricello sono stati portati in salvo anche gli altri compagni di cordata. Un’altra cordata è stata soccorsa dall’elicottero dei vigili del fuoco che a sua volta ha recuperato anche un escursionista che si trovava lungo la ferrata Maurizio, non coinvolta nella caduta dei massi. Il frastuono provocato dai sassi che precipitavano a valle è stato avvertito in tutta l’area.
Francesco Donadoni