
Lo stabile di Cinisello dove vive Chamila Wijesuriya (nel riquadro) con il marito e il figlio 17enne
Cinisello Balsamo, 11 maggio 2025 – Gentili, sempre col sorriso, riservati. Così i vicini di casa, in via Gorky, di fronte al Parco Nord, dipingono Chamila e suo marito Himanshu. Lo abbiamo incontrato ieri sera sotto casa, ancora disorientato dalla scomparsa della 50enne.
Quando l’ha vista l’ultima volta?
"Ieri (venerdì, ndr) mattina, prima di andare a lavoro. Almeno fino alle 14,30 è rimasta a casa insieme a nostro figlio, che stava studiando. Poi a lui ha detto che sarebbe andata in palestra. Lavoro come cuoco. In genere ritorno sempre nella pausa tra un turno e l’altro, ma ieri (venerdì, ndr) no”.
Non l’ha più sentita?
"Alle 15.20 l’ho chiamata e mi ha detto che era appena uscita dalla palestra. Poi alle 17.30 ho richiamato due volte, senza mai risposta. Poi sono tornato di nuovo a lavoro. Alle 19.30 mi ha risposto un uomo e io ho riattaccato. Di primo istinto ho pensato di aver sbagliato numero. Al secondo tentativo, ho sentito la stessa voce: ho chiesto spiegazioni. ‘Ho trovato questo cellulare in metropolitana. Puoi venire a prenderlo a Bignami’. Mio figlio era in biblioteca e stava tornando a casa. Lo ha recuperato lui. Ha 17 anni, era già sotto choc e non ha avuto la malizia di approfondire la situazione. L’uomo che gliel’ha riconsegnato era un addetto alle pulizie”.
Poi cos’è successo?
"Con figlio e nipoti siamo andati all’ospedale Bassini per verificare se avesse avuto un incidente o un malore, ma mia moglie non era neanche lì. Così abbiamo presentato denuncia ai carabinieri. Questa mattina (ieri, ndr) è venuta anche la polizia. Avevo pensato a una rapina, che le avessero rubato la borsa, avessero preso soldi e carte di credito, buttando via il resto, come il cellulare. Ora è emerso un quadro più complesso. Io non so se conoscesse questo De Maria, io non so chi fosse. Siamo in attesa e siamo in angoscia”.
Chamila da quanto lavora all’Hotel Berna?
“Ha iniziato nel 2006 a lavorare part time, poi dal 2009 a tempo pieno e a tempo indeterminato. Ha vissuto il passaggio di proprietà, è una delle veterane tra i dipendenti. Sono arrivato in Italia nel 1996 e mia moglie è arrivata tre anni dopo col ricongiungimento familiare. Abbiamo preso la cittadinanza italiana e nostro figlio è nato qui”.
Lui come sta?
"È molto provato. È anche in un momento delicato, perché sta studiando per la maturità e l’ingresso all’università in Irlanda. Frequenta la scuola internazionale. In questi giorni avrà un esame di fisica. Studia materie scientifiche e si specializzerà sull’intelligenza artificiale”.