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Mario Donadio, il super volontario premiato con l'Ambrogino d'oro a Milano

Mario Donadio, noto come il super volontario, riceve l'Ambrogino d'oro per il suo impegno sociale e la rete "Qui Milano - Ricicliamo".

Mario Donadio, informatico soprannominato «il super volontario»

Mario Donadio, informatico soprannominato «il super volontario»

È conosciuto come "il super volontario", Mario Donadio. Milanese di 62 anni, informatico, durante la pandemia ha iniziato a ricondizionare pc usati insieme ai colleghi donandoli a bambini e ragazzi in difficoltà per seguire le lezioni a distanza. E non si è più fermato.

Già si impegnava per ridare vita a spazi verdi abbandonati, a cominciare dal suo quartiere tra Chiesa Rossa e Gratosoglio. Poi ha creato cinque "punti di donazione" nei caseggiati popolari distribuendo libri, giocattoli, pannolini, oggetti per la casa. Anello di congiunzione tra chi dona e chi ha bisogno, insieme ad altri 260 volontari della rete “Qui Milano - Ricicliamo”, oggi Donadio verrà premiato con l’Ambrogino d’oro.

"Un premio da condividere con tutte le persone che mi affiancano. Il bene si raggiunge unendo le forze. Siamo arrivati a rigenerare 1.700 computer usati, ne abbiamo raccolti 4mila, è nata una collaborazione con diverse realtà che oggi formano la rete “ReUp”. Con “Qui Milano - Ricicliamo” invitiamo a donare oggetti in buono stato, che non si utilizzano più, e li sistemiamo in scaffali allestiti negli atri delle case popolari. Chi ha bisogno può prenderli liberamente. Questo toglie il senso di vergogna che tante volte si prova nel dover chiedere aiuto".

A chi dedicherà la medaglia? "Ai miei genitori, Gemma e Italo, che mi hanno educato a saper stare tra la gente, a dare attenzione ai bisogni dell’altro. Mamma, dopo aver lavorato in giovane età, si è dedicata alla famiglia. Papà era direttore della scenografia dei fotoromanzi di “Grand Hotel”".

Non si riposa, Donadio: "Ora voglio aiutare le persone a riappropriarsi delle strade e incontrarsi, creando una mappa digitale di ogni quartiere. Il dialogo stempera tensioni e accende la passione per cultura e socialità. Milano ne ha bisogno".