Milano, Mario D’Ambrosio e l’aereo fai-da-te in officina: "Il mio progetto unico al mondo"

Gommista con licenza di pilota di linea, è al terzo velivolo costruito da zero. Ormai quasi pronto per volare: "Manca solo l’ok dell’Enac"

Milano – Un aeromobile amatoriale costruito dentro un’autofficina. Un’impresa incredibile che dura da cinque anni – costata finora centomila euro – di cui è demiurgo il 70enne Mario D’Ambrosio, titolare di ‘Pronto Gomme’ di via del Mare, a due passi dall’Autostrada dei Giovi.

Il suo velivolo leggero (10 quintali per sei metri e mezzo di lunghezza) da 5 posti aspetta solo di avere l’ok dall’Enac per solcare il cielo: "Si tratta di un aeromobile di progetto originale che - credo - non abbia eguali al mondo: è un bi-motore canard (con alette nella parte anteriore, ndr). Un modello sperimentale, studiato per essere il più sicuro, dato che non può andare mai in stallo o in ‘vite’”, spiega D’Ambrosio

L'aereo di Mario D Ambrosio nella sua officina di gommista
L'aereo di Mario D Ambrosio nella sua officina di gommista

“Noi costruttori amatoriali saremo un migliaio in tutto il mondo. Ma i duri e puri che fanno tutto da soli lavorando su progetti nuovi sono solo l’1%: gli altri si limitano ad assemblare kit pre-fabbricati", aggiunge. D’Ambrosio ha la licenza di pilota di linea da 41 anni, oltre duemila ore di volo alle spalle, ma non ne ha mai fatto una professione. Ha preferito occuparsi di auto per campare, anche se sarebbe un geometra. Si è appassionato all’aviazione da bambino e nel 1981, appena ha potuto permetterselo, si è iscritto a una scuola di volo e ha acquistato un piccolo Piper a rate: "Lo usavo anche come aero-taxi. Una sera del 1987 dovevo portare a Napoli un giornalista dell’Avvenire ma, giunti a Parma, il motore ha perso moltissima potenza. Ho dovuto invertire la rotta. Non so come siamo riusciti a tornare a Linate. In compenso il passeggero non si è accorto di nulla e, quando siamo atterrati, era tutto sbalordito di trovarsi ancora a Milano…".

A circa 35 anni D’Ambrosio è passato alla filosofia del do it yourself (fai da te). "Volevo guidare un velivolo sicuro e performante. Sul mercato esistevano ma costavano un miliardo e mezzo delle vecchie lire che non avevo…" Il primo aereo privato che ha costruito è stato un monomotore da due posti realizzato fra il 1989 e il 1991, che tuttora funziona. Nel 2001 è stata la volta di un altro monomotore ma da 5 posti, in servizio per 15 anni, con cui ha volato in tutta Europa: "Il tragitto più lungo? Linate-isola greca di Kos. Ho viaggiato ininterrottamente per sei ore, in compagnia di due amici".

Il suo progetto più ambizioso, iniziato nel 2018, è però il canard a due motori da 180 cavalli che si può ammirare nella sua autofficina. Qualche altra caratteristica tecnica: il velivolo – che una volta dipinto avrà la livrea bianca – può volare fino a 500 chilometri orari con un’autonomia di circa tremila chilometri e ha due serbatoi da 200 litri di benzina. Come negli aerei di nuova generazione, la fusoliera e le ali sono realizzate in composito rinforzato con fibra di carbonio: tutte parti prodotte artigianalmente dallo stesso D’Ambrosio nel retro dell’officina utilizzando degli stampi.

Il mezzo sarebbe quasi pronto ma non è ancora arrivata l’autorizzazione dell’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile, perché possa volare: "Il progetto è farina del mio sacco ma, come prevede la legge, mi sono avvalso della collaborazione di un ingegnere aeronautico che ne è responsabile. Abbiamo già inviato una prima domanda all’ente, ci hanno detto di fare delle modifiche. Siamo in attesa che mandino i loro ingegneri a fare i controlli all’aereo per assicurare che siano stati adottati tutti i criteri della buona tecnica aeronautica. Penso che sia sacrosanto, visto che un velivolo può cadere, ma siamo in ballo con questi accertamenti dal 2020…"

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