
L’articolo pubblicato dal “Giorno“ il 27 settembre del 2019 sul caso di Marco Sarcinelli
Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/
Milano - Per Marco Sarcinelli, 47 anni, noto top manager, carriera di alto profilo nel mondo della finanza, figlio dell’ancor più noto economista, ex vice direttore generale della Banca D’Italia, Mario, è stato chiesto il rinvio a giudizio: l’accusa è maltrattamenti nei confronti della moglie, 30enne anche lei manager nel settore degli immobili di lusso. Seconda puntata di una favola nera, Sarcinelli è recidivo, una condanna alle spalle, nemmeno troppo lontana, era il settembre del 2019, per lo stesso reato, nei confronti della stessa donna. Stessi mostri nella sua testa, l’ossessione del tradimento e quello del controllo. Un incubo per lei e i bambini quella vita agiatissima, eppure terribilmente infelice. Il rinvio a giudizio è stato chiesto dalla pm Ilaria Perinu e verrà discusso il 21 aprile davanti al gup Elisabetta Mayer. La storia dei pesanti maltrattamenti in famiglia è da “codice rosso“, la denuncia, l’ennesima di una vicenda dolorosa, iniziata anni fa, arriva ancora dalla moglie, i maltrattamenti, stavolta, sarebbero riferiti al periodo compreso fra gennaio e settembre del 2020. Di mezzo, tra le prime denunce che hanno portato Marco Sarcinelli all’arresto in flagranza e queste seconde denunce c’è una separazione voluta solo dalla donna.
Le botte e le umiliazioni andavano avanti da troppo tempo. Violenze fisica, ma anche insulti, le offese in pubblico e in privato. Sarcinelli, dopo aver patteggiato una prima pena e aver giurato di essere “guarito“ dall’alcol e dagli scatti incontrollati di violenza, stando alla denuncia della donna e a quanto riportato nel capo d’imputazione, avrebbe ricominciato con "le medesime condotte, violenze fisiche e gravi insulti anche davanti ai bambini". Nella fattispecie Sarcinelli si sarebbe anche presentato più volte sotto la casa in cui la donna vive con i loro due bambini, via Fiopri Chiari, elegantissimo cuore di Brera. Sarcinelli fermo in strada ha impedito alla donna di passare, l’ha insultata dicendole: "Sei una nullità, sei una p.. non vali nulla, io ti ho creato... non sei nessuno e io ti distruggo - così nella denuncia - non hai capito... io ti renderò la vita un inferno". È la storia triste, di una follia distruttiva, chiamata erroneamente amore. Stavolta declinata tra le mura di una vita di lusso. Lui, ossessionato dalla gelosia, maniacale nel controllo, nel sorvegliare ogni spostamento della mamma dei suoi figli. La manager ha spiegato agli agenti che già in passato, dopo liti sempre più manesche, aveva chiesto l’intervento dei carabinieri. Una volta anche nella loro residenza romana. Ma ogni volta aveva minimizzato, per paura, e alla fine aveva deciso di non denunciare. Nel settembre di due anni fa, quando Sarcinelli fu arrestato, gli agenti delle Volanti avevano infatti assistito al colpo di coda dell’ennesimo litigio crudele. Nemmeno davanti alla polizia lui aveva smesso di insultarla, di strattonarla, cercando di portale via il telefono e le carte di credito. Poi le scuse e la richiesta di essere “curato“. Il tempo di sparire dai riflettori, pochi mesi, e Sarcinelli ha ricominciato, esattamente come prima. Stessa ossessione per il tradimento, stessi insulti, stessi maltrattamenti. Ancora una denuncia, con una aggravante, una recidiva reiterata infraquinquennale.