Manzoni liberato. "Ma sarà effetto domino"

Fine dell’occupazione con sanificazione insieme ai bidelli. Mobilitazioni a catena in vista e domani picchetto in piazza Castello

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di Simona Ballatore

Manzoni "liberato": dopo sei giorni (e cinque notti) è terminata l’occupazione del liceo classico. "Abbiamo pulito e sanificato tutto insieme ai bidelli", spiega il collettivo che in questi giorni ha organizzato 80 laboratori e dibattiti tra cortile, palestra e aule del piano terra, mentre nelle altre classi proseguivano le lezioni. Sacchi a pelo per la notte "a numero chiuso". "Gli ingressi erano contingentati per la sicurezza, potevano restare al massimo 80 persone", spiegano gli organizzatori, che hanno scritto il loro manifesto per la scuola e che promettono: "Non finisce qui, altri studenti si stanno organizzando e ci saranno altre occupazioni, almeno una decina". Come un anno fa.

I collettivi delle scuole superiori milanesi si sono trovati in via Orazio per decidere le prossime tappe della protesta. "Abbiamo dimostrato collettivamente di poter essere protagonisti della nostra scuola, abbiamo dato l’opportunità a tutte e tutti di avere una alternativa tangibile alla scuola che viviamo quotidianamente in classe, che ci sta stretta, non ci rappresenta né ci fa sentire parte di qualcosa di vero", dicono ancora dal Manzoni, ricordando che questa occupazione "resterà negli annali, ci siamo sentiti vivi dopo tanto tempo che non lo eravamo più".

La protesta per una scuola in presenza e contro "la Dad di fatto, che per molti è già realtà", proseguirà domani in piazza Castello con l’Unione degli Studenti, che ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale: picchetto alle 15,30 "per rivendicare un rientro in presenza in sicurezza e una riforma strutturale della scuola". "Dopo quasi due anni di pandemia è inaccettabile che la scuola continui a farsi trovare impreparata – tuonano dall’Uds –. il Governo ha delle responsabilità politiche gravi in questo disastroso rientro. Nonostante Draghi abbia spinto per il rientro a scuola in presenza, questo da subito è risultato infattibile: i trasporti e le nostre aule continuano ad essere sovraffollate, gli edifici scolastici sono inadatti per affrontare la pandemia, gli screening in tanti casi non sono stati fatti e non sono ancora stati programmati, le mascherine Ffp2 non sono garantite nelle scuole, il sistema dei tracciamenti è completamente saltato".

Voto al rientro? Insufficiente. "La soluzione però non può essere ancora la Dad – concludono dall’Uds –: è stato dimostrato come la didattica a distanza debba restare uno strumento solamente emergenziale. Ha provocato difficoltà di apprendimento, disagio psicologico e dispersione scolastica. Inoltre con le nuove ordinanze risulta discriminatoria per gli studenti privi di terza dose o non vaccinati, a cui viene negato a tutti gli effetti il diritto allo studio. Vogliamo che il governo investa realmente su una riforma strutturale del sistema scolastico, che tenga conto della sicurezza e del benessere psicologico degli studenti".

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