FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Mamoli trasloca, "licenziamento mascherato"

La storica rubinetteria si trasferirà nel Mantovano entro il 2022. Sos dei sindacati: l’azienda paghi il viaggio e un’indennità mensile

di Francesca Grillo

Sindacati sul piede di guerra per la decisione di spostare la sede della Mamoli, entro la fine del 2022, a oltre 100 chilometri da Lacchiarella. Una storia travagliata, quella della storica azienda produttrice di rubinetti e accessori, fondata nel 1932 da Spartaco Mamoli in una struttura di 34mila metri quadrati a Lacchiarella, dove erano concentrate le attività di produzione, logistica e uffici. Una ditta che, negli anni, è riuscita ad affermarsi anche nel panorama internazionale, orgoglio del made in Italy.

Ma la Mamoli, da ormai otto anni, non naviga in buone acque. Una parabola discendente iniziata con il contratto di solidarietà e poi la cassa integrazione.

Nel 2016 si salva da un fallimento ormai alle porte, grazie al passaggio alla nuova proprietà, un accordo tra gruppo Paini e Franke, che rimette l’azienda sul mercato, con rinnovato entusiasmo e salvaguardando le risorse umane, già dimezzate nella precedente crisi.

Ma è di ieri la nuova tegola che sta per cadere sulla testa dei lavoratori. "La nuova proprietà – spiega Andrea Torti della Fiom Cgil – non aveva però acquistato l’area produttiva di Lacchiarella e, dopo il fallimento della precedente gestione, è andata alla ricerca di una nuova area dove insediarsi, prima indicandoci alcune ipotesi a 80100 chilometri di distanza e poi comunicandoci il trasferimento a Castiglione delle Stiviere, in un capannone di proprietà di Paini posto a circa 140 chilometri da Lacchiarella".

Secondo il sindacalista, il trasferimento in provincia di Mantova è un "licenziamento mascherato che avrà un importante impatto occupazionale sul territorio. I lavoratori sono preoccupati per il loro futuro e sono pronti a mobilitarsi. L’azienda ci ha comunicato che il trasferimento dovrebbe avvenire tra un anno circa e che l’incertezza è causata dai tempi del tribunale e dell’asta di vendita del terreno dove sorge attualmente la Mamoli".

I lavoratori si sono quindi riuniti in assemblea e chiedono che "lo spostamento a Castiglione delle Stiviere sia reso sostenibile per tutti – ancora Torti –. L’azienda dovrebbe farsi carico del viaggio, oltre tre ore e mezzo al giorno tra andata e ritorno, e riconoscere a tutti i lavoratori un’indennità mensile per il disagio arrecato, convertibile in riduzione d’orario. Il rilancio della Mamoli è avvenuto grazie allo sforzo profuso dei lavoratori che non devono subire un licenziamento mascherato. Chiediamo anche l’intervento della Regione e del sindaco Antonella Violi di Lacchiarella per tutelare oltre 50 lavoratori".