Maternità e lavoro, per le “mamme equilibriste” la Lombardia può fare molto meglio

Secondo un rapporto di Save the Children la regione è solo ottava tra quelle “amiche delle mamme”

Il rapporto sulle "equilibriste" di Save the Children è all’ottava edizione

Il rapporto sulle "equilibriste" di Save the Children è all’ottava edizione

Milano – Lombardia "amica delle mamme", ma non troppo. Mentre continua a crollare il numero di bimbi, cerca di inquadrare la situazione italiana “Save the Children” con l’ottavo rapporto “Le equilibriste”, forte di una nuova indagine commissionata a Ipsos, di una classifica delle regioni elaborata con Istat, e di video- testimonianze di mamme equilibriste che si raccontano a cuore aperto.

Nel dossier la Lombardia si posiziona all’ottavo posto nella classifica delle regioni più o meno “amiche delle mamme”: 14 punti sotto alla Provincia Autonoma di Bolzano, che continua a primeggiare. Meglio di Lombardia fanno Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Toscana, Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Friuli Venezia Giulia. Sotto la lente 14 indicatori e sette dimensioni: demografia, lavoro, servizi, salute, rappresentanza, violenza, soddisfazione soggettiva (il rapporto completo è consultabile sul sito di Save The Children).

Considerando il numero medio figli per donna o tasso di fecondità totale per regione, la Lombardia si colloca al decimo posto ex aequo con il Friuli-Venezia Giulia. Meglio la dimensione del lavoro, con il terzo posto dopo Emilia-Romagna, Piemonte e la Valle d’Aosta: "Tre regioni in cui per le madri è più facile trovare un impiego, non subire riduzioni di orario non volontarie o tenere un lavoro dopo la nascita di un figlio", spiegano dall’organizzazione. Per quanto riguarda la percentuale di donne in organi politici a livello locale per regione, la Lombardia non supera invece la metà della classifica: è decima. E fa ancora peggio nella “dimensione della salute“: gli indicatori sono mortalità infantile nel primo anno di vita e consultori attivi per abitante.

Per quanto riguarda i servizi offerti alle mamme e ai bambini (asili nido, mense, tempo pieno), si sale al settimo posto in una classifica guidata dalle province autonome di Trento e di Bolzano. Per soddisfazione delle mamme, si colloca all’ottavo posto. Altro tasto dolente: l’undicesimo posto nell’area violenza di genere, che calcola la presenza di centri anti-violenza e case rifugio. "L’Italia è un paese a rischio futuro, e se è vero che il trend di denatalità non può essere invertito velocemente, è ancor più vero che è quanto mai urgente invertire il trend delle politiche a sostegno della genitorialità per non perdere altro tempo prezioso", sottolinea Antonella Inverno, responsabile Politiche infanzia e adolescenza di Save the Children Italia.

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