Milano – Si avvicina all’incrocio. Guarda la coperta termica accartocciata sulla strada. Parla con la polizia locale. Poi si allontana, con le cuffiette nelle orecchie. Per non pensare. Ma è impossibile. Ha gli occhi arrossati che stanno per cedere alle lacrime mentre dice “non ho telefonato a mia zia, stamattina”.
Come a dire che non è riuscito a parlarle un’ultima volta. È il nipote di Rocio Espinoza Romero, la trentaquattrenne peruviana travolta e uccisa da un tir mentre spingeva il passeggino con sopra i suoi gemellini di un anno e mezzo ieri mattina. Lui non se la sente di dire altro, se non che sua zia “abitava vicinissimo al luogo della tragedia”. A pochi passi, in via Cimabue.
Stando a quanto ricostruito al momento, la donna era uscita di casa attorno alle 9.30 per accompagnare i figlioletti all’asilo nido, “un po’ più tardi del solito”, dice un conoscente. Trentaquattro anni, un marito falegname, peruviano come lei, di due anni più grande, ha perso la vita falciata da un tir pirata all’incrocio tra viale Serra, viale De Gasperi e viale Scarampo, in zona Fiera-Portello. Nata in Perù, era residente a Milano e poteva contare sull’aiuto della madre, di 59 anni (che era al suo fianco ieri, ha riportato un trauma cranico durante l’incidente e, ricoverata in codice giallo, è stata poi dimessa). Sul marciapiede, c’è chi piange davanti al passeggino. “Questa tragedia mette i brividi. Non la conoscevo ma non mi capacito di una cosa del genere”, dice una residente del quartiere.
Si allunga la scia di sangue: 24 sono le vittime della strada solo in città dallo scorso gennaio. Una media di due al mese. Il primo, il ciclista 37enne Ivano Calzighetti, investito e ucciso tra viale Umbria e via Pistrucci tra il 10 e l’11 gennaio. Il 13 febbraio, un ottantaduenne sul suo triciclo elettrico era stato falciato da un suv in via Bagarotti, a Baggio. Altra vittima il quarantottenne Alessandro Brunello, preso in pieno da un furgone tra via Gioia e viale della Liberazione il 7 marzo. Il 5 aprile era toccato a Gian Carlo Pettenati, di 82 anni, investito da un motociclista in via Aldo Moro, a Bruzzano. Tredici giorni dopo Giovanna Maria Bocca, milanese di 77 anni al volante della sua Fiat, è morta nell’impatto con una Mercedes. L’11 maggio è morto Francesco Squarcia, di 20 anni, dopo aver perso il controllo della sua Honda SH. Il giorno dopo è deceduto un altro centauro di 18 anni in via Corelli.
L’8 giugno è stata la volta di un quarantenne in sella alla sua Vespa, schiantatosi contro auto in sosta in corso Sempione. Nelle stesse ore è morto Adnan Qasim, rider pakistano di 34 anni travolto da un’auto in via Camaldoli a Ponte Lambro. Due giorni dopo, lutto per Samuele Lunardi e Sara Capani, in sella al Kymco Agility 125 guidato dal primo e finito fuori controllo in via Novara. Altro motociclista, di 50 anni, morto per un incidente del 14 giugno in via Padova. Ancora, il 3 luglio il ciclista Luigi Olivari, di 63 anni, è deceduto, forse dopo l’urto con una Porsche. Il 21 luglio, invece, un ciclista sessantenne si è schiantato contro un autobus in via Caldera, a Quinto Romano.
Maglia nera per il 1° agosto: un turista svizzero di 51 anni, Stefan Ott, è stato travolto e ucciso da un furgone in via Boccaccio. La sera, Jingcong Shu e Alfen Xu, marito e moglie cinesi di 58 e 59 anni, si sono schiantati contro la vetrina di un negozio in via Aleardi. Mentre lo scorso 12 ottobre ha perso la vita Alberto Rossi, pallanuotista ventenne, nello scontro con un autobus in via Dei Giardini. Il 22 ottobre è morto dopo 11 giorni di agonia Francesco Caputo, ciclista di 35 anni, che aveva sbattuto contro la portiera di una un’auto spalancata all’improvviso in via Soperga. Altra croce per Enzo Caparra, ventenne, deceduto il 2 novembre in via Pellegrino Rossi dopo essere stato sbalzato dalla sella di un TMax.
Poi, il tamponamento tra monopattini il 16 novembre in viale Zara è stato fatale per Ahmed Mohamed Hosein, di 31 anni. La mattina dopo, Aniello Franco Cirino, di 71 anni, si è schiantato con l’auto tra le vie Bernina e Lancetti. Poi la tragica morte di Ramy Elgaml, diciannovenne: fatale lo schianto del TMax su cui era passeggero, in via Ripamonti, durante un inseguimento dei carabinieri per non aver rispettato l’alt.