Meno ore di lavoro, stessa paga. La Magister Group riceve una pioggia di curricula

Dopo l’annuncio, 1.550 candidature sul tavolo della ditta. I dipendenti lavorano 4 giorni alla settimana, stipendio invariato

La decisione di introdurre la settimana corta, riducendo l’orario di lavoro per tutti i dipendenti e lasciando lo stipendio invariato, ha già provocato un primo effetto: una pioggia di curricula, per l’esattezza 1550, arrivati sul tavolo del Magister Group e delle società controllate.

La sperimentazione proseguirà fino al 31 dicembre 2023
La sperimentazione proseguirà fino al 31 dicembre 2023

Candidati attirati anche dalla formula innovativa di welfare aziendale che offre ai lavoratori il bene più prezioso, cioè il tempo libero. "Dopo l’annuncio della sperimentazione, che partirà dal primo febbraio, abbiamo registrato subito un incremento di curricula inviati alle nostre società", spiega Simona Lombardi, amministratore delegato del gruppo dal fatturato di 450 milioni di euro fondato 35 anni fa dal padre, l’imprenditore Antonio Lombardi. "Stiamo facendo un’attenta selezione – prosegue – anche per valutare le motivazioni alla base della candidatura, che non deve essere quella di lavorare di meno rispetto ad altri".

La formula, applicata per tutti i circa 350 dipendenti negli uffici milanesi in via San Clemente e nelle sedi in altre città d’Italia attraverso un regolamento interno, prevede una settimana lavorativa di quattro giorni, riducendo il monte ore da 40 a 32 ore settimanali. Lo stipendio resta invariato. Alla base non una questione di risparmio energetico, perché gli uffici restano sempre aperti dal lunedì al venerdì attraverso una rivoluzione dei turni, ma piuttosto di welfare nel gruppo che controlla tra gli altri asset le agenzie per il lavoro Ali Lavoro, la società Labor B che si occupa di consulenza strategica nel campo delle risorse umane, la società del settore buoni pasto Repas.

"Ci siamo resi conto che durante la pandemia il rapporto delle persone con il lavoro è cambiato – spiega Simona Lombardi – e abbiamo pensato di sperimentare una nuova forma di welfare, in aggiunta ai bonus per maternità o paternità e agli altri strumenti che applichiamo da vent’anni. Nella nostra realtà non è possibile lavorare in smart working, non è nelle nostre corde, e abbiamo pensato quindi di offrire ai nostri dipendenti più tempo libero da trascorrere con la famiglia o per coltivare i propri interessi, riducendo l’orario di lavoro". Dal primo febbraio partirà quindi la settimana corta, con una nuova organizzazione del lavoro che verrà monitorata trimestralmente.

Dopo il 31 dicembre 2023 si tireranno le somme della sperimentazione, per decidere se proseguire con il progetto pilota o accantonarlo. "Il nostro rapporto con i dipendenti è basato sulla fiducia – sottolinea l’ad – guardiamo i risultati, e non quanto tempo una persona trascorre in ufficio. Non ci aspettiamo problemi organizzativi ma piuttosto un aumento della produttività, come è successo nel Regno Unito quando sono stati lanciati progetti analoghi. Quando abbiamo annunciato la novità i nostri dipendenti sono stati felicissimi, vengono al lavoro con il sorriso". E l’annuncio ha fatto da calamita per nuove candidature, in un mondo del lavoro che sta cambiando pelle. "Si tratta di un’esperienza interessante – spiega il giuslavorista Maurizio Del Conte – e di una sfida organizzativa. Con tecnologie che permettono di risparmiare tempo per alcune funzioni è possibile lavorare meno ore, spostando il focus sulla performance. È questa la direzione che il mondo del lavoro potrebbe seguire nei prossimi anni".

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro