Magia di 1.400 "macchine parlanti" Donazione in onore di Enrico Caruso

Luciano Pituello ha regalato fonografi, grammofoni e cilindri al Museo della Scienza e tecnologia. Un patrimonio che racconta al meglio musica e canto tra fine Ottocento e gli anni ’40 del Novecento.

Magia di 1.400 "macchine parlanti"  Donazione in onore di Enrico Caruso
Magia di 1.400 "macchine parlanti" Donazione in onore di Enrico Caruso

Concerto tributo al grande tenore Enrico Caruso in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dalla sua nascita al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. L’evento è a cura del Museo e di Luciano Pituello, presidente dell’Associazione Museo Enrico Caruso, ha avuto come titolo “Le macchine parlanti“, ed è stata un’occasione unica per presentare la collezione donata al Museo di fonografi e grammofoni d’epoca in un emozionante viaggio tra teatro dell’opera e storia della tecnologia. Per raccontarne meglio il valore, il Museo ha inoltre collaborato con il regista Francesco Clerici alla produzione di un ritratto di Luciano Pituello in forma di video-documentario.

Luciano Pituello e l’Associazione da lui presieduta hanno infatti donato al Museo una significativa collezione di oltre 1.400 elementi, tra artefatti, documenti e cimeli, relativi alla storia della riproduzione musicale e dell’industria discografica italiana ed estera, datati dal 1895 al 1935 circa: 87 tra fonografi e grammofoni, 1.300 supporti musicali tra cilindri e dischi, di cui 74 rarità (tra cui incisioni di Enrico Caruso, Mattia Battistini, Titta Ruffo e Francesco Tamagno), 61 tra disegni, fotografie, locandine, cimeli commemorativi.

La Collezione Museo Caruso donata al Museo rappresenta in modo esaustivo i primordi delle tecnologie di riproduzione della musica e del canto da fine Ottocento agli anni ’40 del Novecento, con un focus sull’opera lirica italiana e la leggendaria figura di Enrico Caruso, insieme ai cantanti a lui contemporanei che prestarono la loro voce alle prime incisioni commerciali e contribuirono a diffondere la loro fama. I due fondi donati al Museo sono stati raccolti nel corso di diversi decenni. "Sul finire del 1959 ero già molto amante e studioso dell’opera lirica e incominciavo a curiosare fra mercatini di cose vecchie - ha spiegato Pituello -. Ricordo che con la prima tornata, portai a casa 180 dischi a 78 giri di incisioni tra il 19304050. Da qui l’inizio di una passione smisurata che ha dato vita alla ricerca delle voci del passato le cui incisioni si possono collocare fra il 1896 e vanno a finire agli anni 50 del Novecento. La mia personale intenzione fu sempre quella di trovare il mezzo d’ascolto tramite le così dette Macchine parlanti . L’esperienza di ascolto in oltre 60 anni mi ha fatto capire come ci si doveva porre per la scelta di brani vocali, valutando la conoscenza delle tonalità musicali, le macchine appropriate e la cura del loro semplice ma allo stesso tempo straordinario meccanismo".