GLORIA
Cronaca

Maccheroncini al mio sugo un poco “matto”

Gloria

Brolatti

Di fatto, questo sugo di matto non ha proprio niente. Ma il termine e il suo significato sono un’eredità romagnola e contadina che, suppongo, poggia sui cardini di una cucina povera, quando di carne in tavola ce n’era poca… Ecco quindi che il brodo senza carne, pur con tante verdure e un poco di concentrato, viene detto brodo matto. Dal brodo al sugo infatti la strada è corta ed ecco che, con le verdure del soffritto e, nella mia ricetta, con l’aggiunta di aromi (quelli che nel mio dialetto di nascita si chiamano “odur”, cioè “odori”) più la squisita passata di pomodori pelati, viene fuori un sugo di tutto rispetto, che non stufa mai e che con i maccheroni (di ogni dimensione) è la morte sua. Evoca il ragù ma non ha carne, cosa che peraltro in tempi vegetariani come quelli odierni potrebbe diventare assai di moda!

Cosa ti serve: 300 g di maccheroncini o anche altro formato, purché raccolga bene il sugo; 1 carota; 1 cipolla bionda; 23 coste di sedano; 1 rametto di rosmarino; alcune foglie di basilico; 1 ciuffetto di prezzemolo; 1 spicchio di aglio; 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro; 200 g di passata di pomodori pelati; 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva; sale e pepe.

Come devi fare: comincia a mondare e lavare tutte le verdure e gli aromi, quindi affetta fine la cipolla, poi il sedano quindi la carota; fai un bel battuto e buttalo in un tegame con l’olio. Fallo appassire dolcemente, a fuoco basso e se asciuga troppo aggiungi poca acqua. Ora trita finemente gli aghi di rosmarino, l’aglio a cui togli l’anima così si digerisce meglio, il basilico e il prezzemolo. Aggiungi gli aromi al battuto e quindi versa il concentrato stemperato in poca acqua calda. Mescola bene e quando si è insaporito il tutto aggiungi la passata, sala e pepa, copri e cuoci per circa 20 minuti. Porta a bollore l’acqua, sala e cuoci la pasta per il tempo indicato, quindi scolala e condiscila con il sugo “matto” e una spolverata di parmigiano a piacere.