GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

M4, entro il 2021 la minitratta tra Linate e la stazione Forlanini

Dopo due anni si torna a scavare, l’annuncio del sindaco Giuseppe Sala

Scavi per la M4 (Newpress)

Scavi per la M4 (Newpress)

Milano, 10 marzo 2017 - Sono le 16.34 quando il sindaco Giuseppe Sala pigia il pulsante che rimette in marcia una delle due talpe meccaniche ingaggiate per scavare le due gallerie della Metropolitana 4, la linea che entro il 2022 dovrà unire l’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo attraverso un tracciato di 15,2 chilometri scandito da 21 fermate.

Un pulsante rosso del tutto ordinario, di quelli che aprono porte negli ospedali come nei magazzini merci. Eppure per due anni è stato letteralmente intoccabile. Per pigiarlo occorreva il via libera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Il via libera del Cipe, per farla breve. E quel via libera è arrivato solo venerdì.

La storia di queste due talpe inizia il 24 marzo del 2014 quando furono calate nella buca del cantiere della futura stazione di Linate, capolinea est della M4. All’evento presenziò Maurizio Lupi, allora ministro a Infrastrutture e Trasporti. Non tre anni ma tre ere politiche fa. Giorno dopo giorno le due talpe rosicchiano il sottosuolo di viale Forlanini e l’11 novembre 2014, dopo una marcia sotterranea lunga 3,2 chilometri, arrivano in corrispondenza dei Tre Ponti, dove dovrà sorgere la stazione Forlanini Fs, terza fermata delle 21 previste se si parte dal city airport. Ma l’operazione si interromperà ad aprile del 2015. Motivo? Il Cipe deve approvare la «variante Tricolore», ovvero una variante al piano generale dei lavori concordata dal Comune con i comitati dei residenti.

Ed è qui che si apre quella parentesi di immobilismo che solo ieri è stato possibile chiudere. In sosta perenne, le due talpe. Ferme lì, nel cantiere vicino allo scalo Forlanini del passante ferroviario, sempre laggiù, a 13 metri di profondità. È qui che Sala, ieri, ha rimesso in moto la prima delle due. Una gentile concessione di Rosario Succurro, il responsabile degli scavi meccanizzati della M4, che, vista l’occasione, ha lasciato l’onore al sindaco. Ora le due escavatrici dovranno realizzare ognuna la propria galleria fino a piazza Tricolore, dove arriveranno tra un anno, marzo 2018.

«Scaveranno 7-8 metri al giorno per i primi tre giorni – spiega Succurro –, poi il terreno da bucare si farà meno consistente e torneranno alla loro media: 14-15 metri al giorno. Non possono viaggiare insieme perché si rischiano cedimenti, per questo la loro partenza è sfalsata». Una volta raggiunta piazza Tricolore, entrerà in gioco l’omonima variante: queste due talpe, del diametro di 6,36 metri, saranno estratte per lasciare spazio a due talpe del diametro di 9,15 metri incaricate di scavare le stazioni del centro, ovvero quelle delle tratta Tricolore-parco Solari. «Entro la fine di questa estate – fa sapere Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità – inizieranno a lavorare anche le due talpe attualmente in fase di montaggio al capolinea ovest della M4, a San Cristoforo». Sei in tutto le escavatrici che saranno utilizzate per la blu. L’ordine di costruzione è il seguente: prima la Linate-Tricolore, poi la San Cristoforo-Solari e infine la tratta centrale, la Tricolore-Solari.

È Francesco Venza, direttore lavori di Metropolitana Milanese, a far sapere che le talpe lavoreranno 24 ore su 24, seguite da 4 squadre di 13 operai l’una. Una scelta obbligata se si vogliono recuperare i ritardi fin qui accumulati e provare a tener fede alla scadenza di fine aprile 2022 per la consegna dell’intera tratta. Una data non scontata. L’unica certezza, ieri, l’ha data il sindaco: «Entro la fine del mio mandato, entro giugno del 2021, vogliamo sia consegnata la tratta che da Linate porta alla stazione Forlanini». Si tratta di sole tre fermate, come detto. Ma il sindaco spiega: «in questo modo, per la prima volta nella storia della città, l’aeroporto sarà collegato alla ferrovia. Capiamo i disagi dei cittadini ma la M4 è un’ opera importantissima e il traguardo non è più così in là».

 

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