REDAZIONE MILANO

Cinquantamila sudari per Gaza: anche il Comune di Milano aderisce alla mobilitazione del 24 maggio

Sabato verrà esposto simbolicamente un lenzuolo bianco - il "Sudario per Gaza" - sulla facciata di Palazzo Marino, per tutta la durata della giornata, "con l'obiettivo di stimolare la riflessione e la partecipazione della cittadinanza rispetto al dramma umanitario in corso"

Alcune vittime, a Gaza, avvolte in un sudario

Alcune vittime, a Gaza, avvolte in un sudario

Milano, 23 maggio 2025 – Il Comune di Milano aderisce a "24 maggio- 50.000 sudari per Gaza", la campagna di mobilitazione nazionale promossa da studiosi e personalità pubbliche della società civile per accendere i riflettori su quanto sta accadendo a Gaza e nei territori palestinesi, chiedere la fine dei bombardamenti e l'accesso di generi alimentari e umanitari nella Striscia, che non entrano nel territorio da 80 giorni, dopo che il governo di Israele ha dichiarato il blocco all’ingresso di tutti gli aiuti, dal cibo ai medicinali. Secondo il ministro della Salute palestinese, nella Striscia almeno 29 bambini e anziani sono morti per "decessi legati alla fame".

Domani verrà esposto simbolicamente un lenzuolo bianco - il "Sudario per Gaza" - sulla facciata di Palazzo Marino, per tutta la durata della giornata, "con l'obiettivo di stimolare la riflessione e la partecipazione della cittadinanza rispetto al dramma umanitario in corso", spiegano dal Comune.

Il sudario rappresenta un simbolo di pietà e di cura, un abbraccio a chi ha perso la vita e una denuncia contro l'ingiustizia e la violenza che continuano a colpire la popolazione civile in particolare donne, bambini e anziani, vittime innocenti di un conflitto che non può lasciare indifferenti. "La città di Milano conferma la propria vocazione all'impegno civile e umanitario, coerente con i valori fondamentali della pace e della solidarietà con tutte le popolazioni colpite da conflitti e ingiustizie", conclude Palazzo Marino.

La mobilitazione

La mobilitazione è stata lanciata da Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, e Paola Caridi, scrittrice e giornalista che da oltre 20 anni si occupa di Medio Oriente e Nord Africa. Queste le parole usate: “Teli bianchi. Sudari. Avvolgono, a Gaza, i corpi dei palestinesi morti ammazzati, e sono così diventati simbolo della strage. Sono, cioè, gli oggetti comuni del nostro tempo crudele. Tempo di genocidio. Il sudario ricopre, sottrae alla vista del mondo il corpo di cui è stato fatto scempio. Avvolgere nel sudario è un gesto estremo di cura, di pietas. Protegge la dignità degli esseri umani quando le vite non valgono più niente, nella conta approssimativa dei morti. Come si fa a piangere, onorare la memoria, dei morti di Gaza in quasi 600 giorni di assedio? Come si fa a piangerli uno per uno? Proviamo a farlo, in silenzio, sabato 24 maggio: in ogni città, paese, contrada d’Italia. Riempiamo piazze, strade, finestre di lenzuoli bianchi a ricoprire il selciato e le facciate di edifici privati e pubblici. Vorremmo che tutti insieme, in tutta Italia, arrivassero al numero tragico dei 50.000 di Gaza. Tutti insieme saranno i corpi che il mondo non vuole vedere”.