L’ultimo miglio di un esame “quasi normale”

Tommaso

Meucci*

Manca solo l’orale. Rieccomi nel letto a guardare il solito soffitto, che ora oscilla un po’. Sarà il caldo, che in questi giorni a Milano è davvero eccezionale. Del resto ormai la ‘normalità’ non sembra essere più di moda. Venerdì sera, come promesso, gli esiti delle prove scritte non si sono fatti aspettare. Tra sorprese, soddisfazioni e qualche dissapore abbiamo tutti saputo il punteggio con cui ci presenteremo all’orale. Le prove, come ci aspettavamo, sono andate mediamente bene, ma non benissimo, come qualcuno sperava. Domani cominciano gli orali, il mio sarà sabato pomeriggio, manca ancora tanto… o forse poco? Non lo so più. In questi giorni, a una settimana dal mio colloquio, sono attraversato da un misto di ansia, euforia e stanchezza. Da una parte il caldo e il sollievo della chiusura degli scritti mi spingono a rilassarmi un po’, dall’altra l’orologio mi obbliga a studiare e a seguire il programma serrato di ripassi e approfondimenti: mi ripeto che è l’ultimo miglio e mi sento sinceramente come un pendolo che oscilla tra la voglia di prendermi una (meritata) pausa e la necessità di stare focalizzato sui libri per dare valore anche all’ultimo minuto. Sono stato felice di fare un esame ‘quasi normale’: il tanto criticato ritorno degli scritti (la maturità 2021 prevedeva un unico esame orale) è stato stimolante e ci ha permesso di sperimentare un esame ‘come gli altri’: ci ha offerto uno spiraglio di normalità anche se con qualche perplessità di fondo. Le polemiche sono state, come al solito, tante. Una su tutte, quella legata all’equità: la seconda prova è stata progettata a livello di singolo istituto (non su base nazionale) con il rischio di creare e sottolineare disomogeneità tra diverse scuole. Capisco la ratio, ma forse si sarebbe potuto osare un po’ di più. Mi auguro davvero che nel 2023 la maturità possa tornare a essere ‘normale’, anzi no: vorrei che fosse ‘eccezionale’. Andrò a seguire gli orali degli altri, se riuscirò a dribblare divieti e contingentamenti e, per fortuna, non tocca ancora a me! ‘Alexa, metti la sveglia alle ore 7.00’

* Maturando Vittorio Veneto

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