SIMONA BALLATORE
Cronaca

L’ultima invenzione del Politecnico: "I nostri ricercatori e ChatGpt per migliorare l’apprendimento"

Intelligenza artificiale e algoritmi contro gli abbandoni. Ma servono 9 milioni più per le borse di studio

"In questi ultimi 160 anni di storia l’Italia e Milano sono cambiati profondamente. Per noi, sono stati 160 anni di emozioni e di scoperte, di innovazione e di bellezza", così Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano ha scelto di aprire il 161 anno accademico del primo Politecnico in Italia e della prima università milanese con un tema-chiave: "Intelligenza artificiale": "Uno dei più sentiti, dei più discussi, dei più temuti", che il Politecnico "studia da 50 anni", conoscendo "pregi e difetti" (l’Air LAB - The Artificial Intelligence and Robotics Laboratory è nato nel 1973), ma sul quale si investe ancora di più, anche per migliorare la didattica. "Il Politecnico di Milano non ha un centro per l’intelligenza artificiale, ma è un grande centro per l’intelligenza artificiale. Un’intelligenza distribuita, dentro e fuori delle nostre mura", dice Sciuto, ricordando che dal 2020 a oggi il numero di tesi di dottorato sul tema intelligenza artificiale è passato da 23 a 209 e che c’è una porta sempre aperta alle imprese "perché capiscano il potenziale dell’Ai"."Grazie a tecniche avanzate di data analytics, abbiamo sviluppato un algoritmo predittivo per ridurre anche il fenomeno dell’abbandono – spiega ancora –: ci aiuta ad identificare precocemente eventuali fragilità e ad intervenire prontamente". In cantiere c’è uno strumento di intelligenza artificiale generativa, "una chat in linguaggio naturale (al cuore c’è l’integrazione con ChatGpt), che lo studente può interrogare e adattare secondo le proprie capacità e competenze", annuncia la rettrice: "Traccia e migliora la preparazione laddove è carente, aumentando l’interattività nel percorso di apprendimento". Si chiama MyLearningTalk e a febbraio lo si sperimenterà con una classe di 150 studenti. Il tema-chiave è stato ripreso da Maria Rosaria Taddeo, filosofa e docente all’Università di Oxford, da Roberto Viola, direttore generale della DG Connect della Commissione Europea e da Iliana Ivanova, Commissaria europea per l’innovazione e la ricerca. Al centro del 161esimo anno accademico del Politecnico, come in Bicocca, un altro grande tema: diritto allo studio.

"Sebbene io sia qui a rappresentare quasi 50.000 studenti e studentesse del Politecnico di Milano, intendo essere la voce di tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di iniziare un percorso di studi", ha sottolineato Veronica Marrocu, presidente del Consiglio degli studenti, pungolando la Regione e ricordando i recenti tagli del 20% alle borse di studio. "Speriamo che il governo possa coprire tutte le borse di studio degli aventi diritto. Oggi in Lombardia non è così e non solo per la mia università", ribadisce la rettrice del Politecnico, che già durante il Senato accademico del pomeriggio ha dovuto mettere mano al bilancio: "La previsione del taglio regionale ci preoccupa: già per il 2023 abbiamo erogato settemila borse di studio perché i fondi della Regione non erano sufficienti, aggiungendo sei milioni e mezzo dei nostri fondi. Per il 2024 dovremo coprire nove milioni di euro aggiuntivi e speriamo bastino: è aumentata la platea degli aventi diritto e dobbiamo garantire a tutti di poter studiare, ma sono soldi che togliamo ad altre possibilità di utilizzo".