Lotta al vaiolo delle scimmie Via alle vaccinazioni in settimana

Partono questa settimana le vaccinazioni dal vaiolo delle scimmie in Lombardia, che con quasi tre quinti dei casi scoperti in Italia attende duemila dosi dal primo pacchetto deliberato solo venerdì sera dal Ministero della Salute insieme alle indicazioni per la somministrazione. Se a Roma l’Istituto Spallanzani può già contare sulla fornitura iniziando domani a somministrare le 1.200 dosi riservate al Lazio (che a giovedì aveva poco più di metà dei casi registrati nella sola Ats di Milano), le altre regioni devono attendere la consegna della prima tranche da 5.300 dosi donate all’Italia dalla Commissione europea: 4.200 ripartite tra Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna (600) e Veneto (400), in quanto più colpite dal virus, le altre distribuite a richiesta col limite di 60 dosi, perché una quota sarà stoccata al Ministero in attesa della seconda tranche della donazione di totali 16 mila dosi.

Il Ministero ha indicato anche le categorie ad alto rischio alle quali offrire il vaccino: operatori sanitari che maneggiano il monkeypox, e uomini che non solo hanno rapporti sessuali con uomini, ma anche abitudini (come aver avuto più partner negli ultimi 3 mesi o partecipato a sesso di gruppo) che li espongono maggiormente al virus, che, come in ogni epidemia, inizia a circolare in un gruppo (cluster) per poi allargarsi alla popolazione. "Non ripetiamo l’errore, fatto ai tempi dell’Aids, di credere che la malattia riguardi solo una comunità", avverte il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Per essere aiutata a organizzare una campagna senza stigmi, la Regione Lombardia ha coinvolto nella task force contro il vaiolo delle scimmie tre associazioni attive nella lotta all’Hiv. Gi.Bo.

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