MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Lotta al caro-affitti Accordo comunale sul canone concordato Ma Sicet non firma

L’intesa tra Palazzo Marino e sindacati degli inquilini prevede la riduzione delle zone cittadine da 12 a 5 e nuovi limiti ai costi. L’assessore Maran: il risparmio può arrivare fino al 30% .

Lotta al caro-affitti  Accordo comunale  sul canone concordato  Ma Sicet non firma

Lotta al caro-affitti Accordo comunale sul canone concordato Ma Sicet non firma

di Massimiliano Mingoia

Vengono ridotte da 12 a 5 le zone in cui è divisa la città e ripensati i limiti per l’affitto divisi in tre fasce. Ieri pomeriggio a Palazzo Isimbardi è stato siglato un accordo che stabilisce nuove regole e importi massimi dei contratti di locazione a canone concordato per la città di Milano. La firma del documento arriva dopo un percorso che ha visto coinvolti la Città metropolitana e i Comuni che ne fanno parte; le rappresentanze sindacali territoriali e le associazioni dei piccoli proprietari immobiliari. Tra loro, per gli inquilini Conia, Sunia, Uniat, e Appc, Assoedilizia, Asppi, Confappi, U.P.P.I per i proprietari.

L’assessore comunale alla Casa Pierfrancesco Maran spiega che l’obiettivo di Palazzo Marino è quello di "fornire agli inquilini e ai proprietari uno strumento più chiaro, facile da utilizzare, efficace ed omogeneo". E ancora: "Dal punto di vista economico, invece, per i proprietari gli introiti per contratti da tre anni più due dovrebbero essere simili a quelli previsti con altre formule di contratti lunghi, mentre per gli inquilini è stimato un risparmio dal 20% al 30%".

Ma ripartiamo dai numeri e dalla divisione di Milano in cinque macrozone. Zona 1: da un minimo di 100 euromq a un massimo di 310 euromq all’anno; zona 2: da un minimo di 70 euromq a un massimo di 180 euromq all’anno; zona 3: da un minimo di 60 euromq a un massimo di 170 euromq all’anno; zona 4: da un minimo di 55 euromq a un massimo di 160 euromq all’anno; zona 5: da un minimo di 50 euromq a un massimo di 130 euromq all’anno. Sarà inoltre possibile utilizzare lo strumento anche per la locazione di una singola stanza ad un canone mensile forfettario massimo, determinato come segue: zona 2 a 600 euro, zona 3 a 500 euro, zona 4 a euro 450 e zona 5 a 400 euro.

Il sindaco Giuseppe Sala, intanto, in una nota sottolinea che "il nuovo accordo per il canone concordato siglato grazie alla sinergia e alla collaborazione con Città Metropolitana, le associazioni dei piccoli proprietari immobiliari e le rappresentanze sindacali è un segnale concreto che dimostra come insieme le istituzioni e le categorie stiano cercando di mettere a terra soluzioni reali sul caro-affitti. Un tema che tocca non solo Milano ma molte altre grandi città italiane. La firma di oggi (ieri, ndr) è un passo significativo per la nostra città e uno strumento a sostegno sia degli inquilini che dei proprietari degli immobili, che scegliendo questa forma di contratto potranno avere agevolazioni maggiori rispetto al libero mercato. Mi auguro che questa nuova formula venga scelta da sempre più cittadini".

Sicet, Unione Inquilini e Asia, però, non hanno firmano l’intesa sul canone concordato: "Si tratta di un accordo inutile e dannoso, fatto in gran fretta su impulso del Comune, escludendo la possibilità di un’intesa più ampia e l’apertura di una discussione vera nella città, a partire da una valutazione sui redditi dei lavoratori con l’obiettivo di determinare canoni sopportabili per cittadini, famiglie e studenti".