RICCARDO
Cronaca

L’ossimoro dell’economia cinese e le opportunità per le nostre Pmi

In Cina, la crisi nel settore immobiliare mette a rischio risparmiatori e crea debiti. Tuttavia, il Pil trimestrale mostra un aumento del 5,3%. L'economia cinese, seppur complessa, offre opportunità per le PMI italiane. La collaborazione tra le due nazioni potrebbe favorire lo sviluppo economico.

Riccardi

In Cina il settore immobiliare, motore trainante della economia, versa da tempo in grave crisi. Fallimenti a catena con risparmiatori che hanno perso soldi, contraendo debiti. Le case cattedrali scheletrite nel deserto. I recenti dati, resi pubblici dallo ufficio nazionale di statistica, mostrano il rimbalzo del Pil trimestrale: +5,3% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente. La fiducia delle famiglie è, in un Paese in fase di urbanizzazione, bassa. Di contro sta giocando un ruolo importante la produzione industriale il cui sviluppo serve a ridare confidenza creando posti 1di lavoro necessari perché il regime possa proseguire la lotta alla povertà.

Ancora molto presente, anche se oscurata dalla scarsa trasparenza del Dragone. L’economia cinese è una specie di ossimoro. Opportunità capitalistiche in un regime autocratico accentratore e fortemente dirigista. Il mercato dell’ex Impero Celeste, forse è poco noto al pubblico, pullula di molte iniziative che hanno "una vitalità sorprendente grazie al suo sistema di piccole e medie aziende innovatrici e tecnologicamente avanzate".

Si può creare una importante opportunità per l’Italia, dove le spesso bistrattate PMI rappresentano l’asse portante dello sviluppo. Come ricordato in un recente convegno sul “business and dialogue forum in rappresentanza dell’Italy-China Council Foundation” che ha riunito due storiche istituzioni come la Camera di Commercio Italo-Cinese e la Fondazione Italia-Cina. Senza voler apparire minimalista ricordiamo che i latini, saggi progenitori, dei quali siamo indegni eredi, affermavano “primum vivere deinde philosophari”. Come dire. Incentivare le nostre imprese ad un approccio concreto con le omologhe cinesi favorisce lo sviluppo economico. Senza peraltro intralciare la (mancante) politica europea nello scenario geopolitico delle relazioni sino-europee.