Uccise l’amico in via Meucci a Milano, condannato a 30 anni

La pena in abbreviato, la madre: «Il mio William ha avuto giustizia»

William Lorini

William Lorini

Milano, 10 luglio 2019 - William Lorini, 22 anni, ucciso con due coltellate dal socio di piccoli lavoretti saltuari, ha avuto giustizia. Matteo Villa, 28 anni e una vita difficile alle spalle, è stato condannato in abbreviato a 30 anni per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, quasi il doppio della pena, di 16 anni, chiesta dal pm Sara Arduini. Una sentenza importante quella emessa dal gip Tommaso Perna che ha ricostruito le ultime drammatiche ore del giovane Lorini, aiutato dagli avvocati Alessandra Silvesti e Michele Andreano. Non è stato facile capire cosa sia successo veramente quella sera di un anno fa perché Villa, unico indagato, ha cambiato più volte versione. Con lui quella sera di maggio iniziata con una cena e una bottiglia di vino e finita con due coltellate c’era la sua sua compagna, una 53enne che non ha mai fornito una versione precisa dei fatti, la donna non è mai stata indagata.

La discussione in macchina fra i due, la donna alla guida, l’alcol e la cocaina a togliere lucidità, secondo la versione di Villa. Versione non confermata dalla donna e purtroppo non accertata dagli esami tossicologici, inspiegabilmente mai disposti dal pm. «Adesso prendi un coltello e uccidimi se hai il coraggio», sarebbe stata la provocazione di Lorini. Matteo Villa, sale le scale dell’appartamento di via Meucci, in cui conviveva con la 53enne, si precipita in cucina e torna in strada con un coltello che laverà poi con il detersivo. Colpisce per due volte William Lorini, 22, che tenta di difendersi con una livella da muratore, ma rimane sull’asfalto di via Meucci, in fin di vita. Morirà prima di arrivare in ospedale.

Il suo assassino, invece, risale nell’appartamento, si affaccia al balcone e aspetta l’arrivo di soccorsi e polizia, fumando una sigaretta. Alla sua compagna che nel frattempo è arrivata in camera da letto Villa dirà: «Sai, giù ho ucciso a coltellate il tuo amico». La donna ha raccontato agli inquirenti di non avergli creduto e di essersi messa a letto non sospettando nulla. Non lo avrebbe visto nemmeno pulire il coltello.

Agli agenti che invece lo raggiungono quasi subito sul balcone Villa confesserà subito: «Sì l’ho conciato io così». Villa dopo aver accoltellato il socio lo lascia a terra agonizzante, senza preoccuparsi di chiamare i soccorsi. Dubbi anche sul movente. «Mi ero rotto di lui», ha dichiarato l’assassino durante l’interrogatorio davanti al pm. E ancora: «Lavorava male e poi ha dato fastidio alla mia donna». E quando gli investigatori gli hanno chiesto se avesse preso mai le distanze rispetto al gesto compiuto, Villa senza un minimo di pentimento. «No, francamente sto pensando ad altro, in particolare alla mia donna». Il giudice ha anche disposto provvisionali per circa 100 mila euro ai familiari della vittima.

 

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