Lombardia in zona arancione? Ecco quando potrebbe cambiare colore

I dati sono ancora da zona rossa, ma dopo Pasqua si spera in un allentamento delle misure restrittive

Lombardia guarda alla zona arancione

Lombardia guarda alla zona arancione

Milano, 2 apruile 2021 - Nessun cambiamento in vista: la Lombardia resta in zona rossa. Oggi, venerdì 2 aprile, è il giorno del nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore della sanità che modifica, ancora una volta, la mappa delle zone Covid in Italia. Tutto il Paese è ormai interamente rosso-arancio ma per alcune regioni ci sono delle novità, in base all'andamento della curva dei contagi. Per Milano e gli altri capoluoghi lombardi, che dal 15 marzo scorso sono in zona rossa, non ci sono grandi possibilità di lasciare la fascia di rischio epidemico più alto.  L'ultimo bollettino, quello di giovedì 1 aprile, ha riportato 4.483 nuovi casi per 58.888 tamponi con il tasso di positività in crescita al 7.6%. Sono in calo i ricoverati sia in terapia intensiva (-3, 860) che negli altri reparti (-210, 6.823). I decessi sono stati 127 per un totale di 30.862 morti in regione dall'inizio della pandemia.

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Qualche giorno fa, anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, era stato piuttosto chiaro: "Certi dati stanno sicuramente migliorando. L'Rt si e' abbassato in maniera considerevole. Ma abbiamo ancora un po' di valutazioni negative legate a occupazione di ospedali e delle terapie intensive". Proprio per questi motivi, "la Regione sarà in zona rossa per tutta la settimana di Pasqua". Però, aveva aggiunto il governatore "una volta finito il periodo delle vacanze pasquali spero si possa ricominciare a respirare". Va comunque precisato che, in base a quanto stabilito dai provvedimenti del governo, il 3, 4 e 5 aprile (il sabato prima di Pasqua, Pasqua e il Lunedì dell'Angelo) tutta l'Italia sarà in lockdown: sul territorio nazionale varranno le regole della zona rossa. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 sarà però consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata della stessa Regione, tra le ore 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

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Lombardia in zona arancione, quando?

Quindi, il monitoraggio dell'Iss decisivo sarà venerdì 9 aprile. Se i dati lo permetteranno, il passaggio in arancione per la Lombardia sarà possibile da lunedì 12 aprile. Molto più lontano il ritorno in zona gialla. Ricordiamo che, mentre il passaggio immediato da zona gialla a rossa è possibile, non lo è il contrario. Inoltre, fino al 30 aprile non ci saranno zone gialle di fatto, come disposto dal decreto del governo di Mario Draghi. 

Zona arancione, le regole

In zona arancione gli spostamenti sono concessi all'interno del proprio Comune o in Comuni diversi dai capoluoghi di provincia entro un raggio di 30 chilometri se si vive in centri con meno di 5.000 abitanti. Vietati tutti gli spostamenti, se non giustificati, dalle 22 alle 5 per via del coprifuoco nazionale. Riaprono i negozi che non vendono beni di prima necessità, ma restano ugualmente chiusi bar e ristoranti (solo servizio di asporto e consegna adomicilio).

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Il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore da martedì 6 aprile: le regioni Marche e Veneto e la Provincia Autonoma di Trento passeranno in zona arancione.  Nessuna regione dovrebbe quindi passare in rosso. Nella fascia di rischio più alto resteranno dunque Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d'Aosta. In zona arancione Abruzzo, Basilicata, Liguria, Lazio, Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano e - da martedì - Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento.

"Siamo una regione a rischio moderato tendenziale alto - aveva dichiarato Marco Pompili, che coordina l'Osservatorio epidemiologico della Regione Marche -: da due settimane e' in corso una lenta digressione, sia pure strutturale, della curva epidemica e il nostro Rt e' a 1,04". Pompili l'ha definita "una chiara fase di flessione", parlando anche di "una riduzione solida, visto che nell'ultima settimana sono stati registrati complessivamente 1.054 casi in meno su quella precedente". Rispetto ai dati presi in esame e relativi alla scorsa settimana, le Marche hanno registrato mediamente 234 contagi su 100 mila abitanti e solo la provincia di Ancona supera il cut off con 254. Il direttore dell'Osservatorio aveva evidenziato anche una minore pressione sugli ospedali della regione. "Abbiamo raggiunto il plateau - aveva concluso Pompili -: il grafico della curva epidemica ci da' una campana lunga, senza picchi, che significa che l'uscita dalla crisi sara' molto molto lenta, anche per via della variante inglese che ormai interessa il 90% dei marchigiani contagiati". 

"Incrociamo le dita ma se sarò confermata la nostra proiezione, noi domani auspicabilmente speriamo ci sia un passaggio di colore" in arancione, aveva dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso del punto stampa convocato presso la sede della Protezione Civile di Marghera (Venezia). Secondo i dati in possesso della Regione "il nostro Rt dovrebbe essere di 1,12 e l'incidenza ogni 100.000 abitanti è pari a 226,8" aveva sottolineato il governatore. "La percentuale di occupazione dei posti in terapia intensiva è pari al 29% mentre in area non critica è pari al 27%"aveva aggiunto. E concluso: "Sono dati che dovrebbero indicare un passaggio in zona arancione da martedì ma aspettiamo...".

Per quanto riguarda la Sicilia, che resta in zona arancione, nelle scorse ore il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato una nuova ordinanza che manda in rosso da venerdì 2 a mercoledì 14 aprile i Comuni di Borgetto, Ciminna, Mezzojuso e Partinico in provincia di Palermo, Lampedusa e Linosa nell'Agrigentino e Priolo Gargallo in provincia di Siracusa. Il provvedimento è stato adottato su richiesta dei sindaci e sulla scorta delle relazioni delle Asp, a seguito dell'aumento di casi positivi al Covid. Diventano, così, 27 le zone rosse sul territorio regionale.

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