"L’obiettivo è mantenere i contratti di affitto per tutti"

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In vista del tavolo di discussione con la nuova proprietà per cercare soluzioni adatte agli inquilini delle case ex Enpam, l’assessore alla Casa e Piano quartieri Pierfrancesco Maran (nella foto) fa il punto della situazione.

Assessore, a chi appartiene il patrimonio ex Enpam?

"È confluito in un fondo, il Fondo Apollo, che a sua volta è stato ripartito in tre. Uno di Coima, l’altro di Hines e il terzo di Investire Sgr, che ha già gestito il rinnovamento del patrimonio del Policlinico".

Il Comune di Milano ha chiesto un incontro insieme agli altri comuni interessati?

"Sì, insieme ai sindaci di Vimodrone e di Basiglio".

Che cosa chiederete?

"Manifesteremo la necessità di tutelare gli gli inquilini in difficoltà, le famiglie più fragili, ma anche la “classe media“ che non ha possibilità di affittare case a prezzi sproporzionati rispetto agli stipendi e alle pensioni".

Cosa pensa di questa operazione?

"Mi preoccupa il fatto che fondazioni e altri enti si lancino in operazioni immobiliari che mettono a repentaglio la coesione sociale di caseggiati e di quartieri. Il Comune non ha potere coercitivo ma può e deve svolgere al meglio il suo ruolo, nell’interesse generale, tutelando le famiglie. Occorre pensare alle persone, non solo ai ritorni economici quando si effettuano certe operazioni".

Vi mobiliterete come per via Tolstoi?

"Sì. Lo stiamo già facendo, abbiamo un incontro fissato per il 22 giugno. Per le 210 famiglie residenti negli stabili di proprietà di Reale Mutua in via Tolstoi al Giambellino è stata trovata una soluzione. Ora l’obiettivo è che si possa avviare un proficuo confronto anche per il mantenimento dei contratti d’affitto per i residenti delle palazzine ex Enpam. Per i tre comuni coinvolti il mancato rinnovo delle locazioni potrebbe causare infatti gravi problemi di natura sociale".

L’obiettivo generale, si potrebbe dire, è che Milano sia “per tutti“?

"La vera preoccupazione che ci troviamo oggi a fronteggiare, ed è un aspetto che affronto nel mio libro (“Le città visibili. Dove inizia il cambiamento del Paese“, ndr) è che Milano riesca a includere tutte le fasce sociali. Deve essere accessibile dal punto di vista economico: non possono esserci solo “prezzi stellari“, le case devono essere per tutti. Questo è il nervo scoperto della città".

M.V.

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