ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Lo stadio spacca San Donato. Contestazioni in assemblea

Pubblico delle grandi occasioni: 200 persone hanno partecipato in presenza, altre 800 in streaming. Il sindaco: grandi benefici economici per la città. Un’amministrazione seria deve valutare il progetto.

Lo stadio spacca San Donato. Contestazioni in assemblea

Lo stadio spacca San Donato. Contestazioni in assemblea

Scintille all’assemblea sullo stadio del Milan, il progetto dei rossoneri continua a dividere i sandonatesi. I cittadini chiedono di avere voce in capitolo e ribadiscono l’importanza d’indire un referendum. È quanto emerso dal primo, effervescente confronto pubblico sul futuro impianto del Diavolo – un’arena da 70mila posti corredata da negozi, un hotel e una zona “food and beverage” – che potrebbe sorgere nell’area San Francesco, a San Donato. L’incontro, l’altra sera in municipio, è stato seguito da 200 persone presenti sul posto e altre 800 collegate in streaming.

Un pubblico delle grandi occasioni, dunque, quello che ha ascoltato la relazione del sindaco Francesco Squeri e del responsabile dell’area tecnica del Comune, l’ingegner Domenico Martini, che hanno illustrato le linee-guida del progetto, ma anche le criticità emerse dalla disamina dei documenti e l’iter burocratico da espletare. Le parole del primo cittadino, possibilista rispetto allo stadio, sono state accompagnate da qualche sporadico applauso, ma soprattutto da vibranti polemiche e contestazioni da parte del fronte “no stadio“, che poco prima dell’incontro ha anche organizzato un flash mob di protesta. Fiumi di osservazioni e domande hanno raggiunto il tavolo dei relatori, col moderatore Marco Marturano chiamato al non facile compito di gestire la platea in fermento.

Chi ha avanzato obiezioni ha sottolineato le ricadute del futuro impianto sull’ambiente e la qualità di vita, nonché le incognite che riguardano parcheggi e mezzi pubblici. "Nel programma elettorale del sindaco si enunciava il consumo di suolo zero. Come si concilia tutto ciò con un progetto che coinvolgerebbe 54 ettari di suolo permeabile?", ha chiesto Luca Colapaoli. "Prima di promuovere l’accordo di programma (il prossimo passaggio tecnico, ndr), il sindaco si metta in ascolto dei cittadini", è l’appello di Sonia Amelotti. "È risaputo che intorno agli stadi gravitano anche sacche di criminalità", osserva Enrico Coviello.

Il sindaco, dal canto suo, ha evidenziato i benefici che lo stadio comporterebbe anche in termini di risorse economiche per la città. "Un’amministrazione seria ha il dovere di valutare il progetto – ha detto –. Le problematiche emerse saranno oggetto di valutazione nell’ambito dell’accordo di programma. Qualora non si trovassero soluzioni adeguate, non esiteremmo a dichiararci contrari". "Ringrazio il sindaco per il coraggio dimostrato nell’esaminare il progetto. Mi piace pensare a San Donato come alla città del sorriso rossonero", ha commentato Giuseppe Munafò, presidente dell’associazione Milan Club.