Lo "psicologo di base", cioè la legge regionale che introduce il servizio di psicologia delle cure primarie nella rete territoriale del servizio sanitario lombardo incluse le Case di comunità, è stato approvato ieri con voto bipartisan dall’aula del Pirellone. Otto articoli, finanziamento complessivo di 36 milioni (12 all’anno) per il triennio 2024-25-26, la legge d’iniziativa consiliare "si basa su una premessa: la cura della mente merita la stessa importanza e attenzione attribuita alla cura del corpo e deve trovare una risposta immediata nella medicina di primo livello", sottolinea Patrizia Baffi di FdI, presidente della Commissione Sanità e relatrice del provvedimento.
Il nuovo servizio si occuperà di prevenzione, diagnosi e intervento precoce sul disagio psicologico; orientamento e accompagnamento ai servizi specialistici di secondo livello, sociosanitari e sociali; consulenza e supporto psicologico anche per le forme di sofferenza che non li richiedono. "La figura dello psicologo, essenziale visto il crescente disagio psichico soprattutto tra adolescenti e giovani, diventa accessibile a tutti - sottolinea Carmela Rozza del Pd, tra i primi firmatari del provvedimento -. Abbiamo chiesto e ottenuto che sia presente in ogni Casa di comunità un professionista cui rivolgersi con accesso diretto, senza bisogno di alcuna richiesta medica". "Intercettare e prevenire è la strada per curare i disturbi mentali", osserva Paola Pizzighini, dei 5 Stelle, che si sono astenuti dal voto solo su un emendamento "inserito dalla maggioranza in modo inopportuno e inusuale": presentato da Alessandro Cantoni di Lombardia Ideale, aumenta di 3,7 milioni il patrimonio della Fondazione per la ricerca biomedica. È passato con voto segreto. Gi.Bo.