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ll grido di comitati e consiglieri: "Giù le mani da San Siro"

Sugli striscioni scritte come "giù le mani da San Siro", oppure "Laudato sì? Cemento no". Ieri è andata in scena...

Sugli striscioni scritte come "giù le mani da San Siro", oppure "Laudato sì? Cemento no". Ieri è andata in scena la protesta della rete dei comitati milanesi contro l’operazione che porterà alla vendita dello stadio di San Siro e delle aree adiacenti a Milan e Inter. Prima un presidio dall’ippodromo La Maura, poi un corteo con una centinaio di partecipanti che ha raggiunto l’ex Casa del giovane di via Falck per dire che "la città, i suoi beni, il suo stadio e il suo verde non sono in vendita". È il primo atto della mobilitazione promossa anche dalle forze politiche di sinistra contrarie alla delibera di Palazzo Marino, in discussione giovedì prossimo in Consiglio comunale, che darà il via libera alla cessione dell’area con la conseguente demolizione del Meazza.

Presenti oltre ai consiglieri comunali Carlo Monguzzi (Verdi) ed Enrico Fedrighini (gruppo misto), anche la senatrice M5S Elena Sironi, l’ex candidato sindaco di Milano in Comune e di Civica AmbientaLista Gabriele Mariani e militanti di Rifondazione Comunista. "È la delibera più antidemocratica, antiambientalista, antieconomica e antipopolare che si potesse fare. Cercheremo in tutti i modi di bloccarla – ha spiegato Monguzzi –. Neanche all’interno della sua maggioranza di sinistra Sala ha i voti per farla passare". Fedrighini è ottimista per l’esito negativo del voto "perché anche i cittadini hanno capito che si tratta dell’atto più scandalosamente ingiustificabile dal punto di vista dell’interesse pubblico mai presentato da un amministrazione della nostra città".