ANDREA GIANNI
Cronaca

Liste d’attesa in ospedale, ecco come i medici aiutavano amici e parenti

Controlli in 200 reparti di strutture pubbliche o private: in quasi la metà criticità e tempi troppo lunghi. Dirigenti segnalati all’Ats e alla Regione. Per due sanitari è scattata la denuncia in Procura per truffa

L'indagine è affidata ai carabinieri dei Nas

L'indagine è affidata ai carabinieri dei Nas

Milano, 9 settembre 2023 – Due medici, che lavorano nello stesso ospedale, manipolavano le liste d’attesa per aiutare amici e parenti, facendoli saltare in cima ed eludendo le classi di priorità.

Sono stati denunciati con l’accusa di truffa e falsità ideologica. In quasi la metà dei reparti ospedalieri (pubblici o privati accreditati) messi sotto la lente sono emerse criticità nella gestione delle liste di attesa e il superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale. I

n 8 casi è stata riscontrata la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, con procedure non consentite. È il bilancio dei controlli condotti dai Nas di Milano (competenti sul territorio della Città metropolitana e delle province di Como, Varese e Monza-Brianza) nell’ambito della maxi-operazione nazionale su presidi sanitari in tutta Italia.

I carabinieri del nucleo specializzato nella tutela della salute pubblica hanno controllato a Milano e nelle province di Como, Varese e Monza 46 strutture pubbliche o private. Sono state messi sotto la lente quasi 200 reparti: in 89 sono emerse, dai controlli, irregolarità nella gestione delle liste, con tempi di attesa troppo lunghi rispetto ai parametri stabiliti. In quattro strutture sono stati trovate inoltre otto “agende chiuse“ con procedure fuorilegge: per i cittadini era quindi impossibile prenotare la visita. Irregolarità che sono state quindi segnalate all’Ats e alla Regione Lombardia, mentre per i due medici che avrebbero truccato le liste per offrire una corsia preferenziale ad amici e parenti è scattata la denuncia. Non un caso isolato, quello emerso dai controlli dei Nas di Milano, guidati dal tenente colonnello Filippo Bentivogli.

A livello nazionale sono 26 i medici denunciati per aver "manomesso" le liste d’attesa in ospedali e cliniche convenzionate o per aver eseguito gli esami specialistici privatamente nonostante ci fosse indisponibilità nell’intera azienda sanitaria in cui operavano. In Italia le indagini dei Nas hanno consentito di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e il superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale. In 195 casi è stata riscontrata la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori.

Su questo fronte i Nas di Cremona hanno segnalato all’autorità sanitaria i dirigenti di 16 presidi ospedalieri, due cliniche e quattro strutture sanitarie private accreditate, tra le province di Mantova, Pavia e Cremona, "per accertate criticità nella gestione delle agende di prenotazione e nelle tempistiche di erogazione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali" anche con l’ingiustificata chiusura delle agende.