
Il Tribunale civile di Milano ha respinto il ricorso della lista di Marco Cappato (nella foto) “Referendum e Democrazia’’ sul caso delle firme digitali. I giudice civile Andrea Borrelli ha deciso di bocciare la richiesta di un provvedimento d’urgenza per la riammissione della lista in Lombardia per le elezioni di domenica e il riconoscimento delle firme digitali. Ma Cappato non ci sta: "Nel silenzio assoluto da parte di Governo, Parlamento e Presidente della Repubblica il giudice di Milano si è trovato a dover decidere in condizioni di oggettivo ricatto prodotto dall’inerzia istituzionale. Anche per questo la nostra azione non finisce qui. È in preparazione un reclamo urgente e ricorsi a giurisdizioni internazionali". Come spiega la stessa lista, riportando stralci del provvedimento di Borrelli, la decisione del Tribunale si conclude motivando che "il giudice non è stato posto in condizione di verificare la sussistenza del predetto elemento di fatto", ossia la "verifica dell’effettiva presenza delle sottoscrizioni digitali raccolte assieme ai certificati", una verifica che "non può esimersi dal fare, attesa la contestazione di parte resistente". E deve ritenersi, dunque, secondo il giudice, "l’insussistenza del presupposto della richiesta di tutela cautelare, costituito all’apparenza del buon diritto (fumus boni juris)". "La decisione arriva a cinque giorni dalle elezioni – dice Virginia Fiume, co-presidente di Eumans – ma dopo cinque anni da quando, nel 2017, il Parlamento aveva impegnato il Governo a sperimentare la firma digitale per la presentazione delle liste. Un esperimento mai tentato da nessun Governo ma non un impegno scaduto".