REDAZIONE MILANO

L’ira degli ambientalisti: "L’Europa incentiva bici. Noi soltanto i motori"

Del Prete: la macchina non è più comoda

Del Prete: la macchina non è più comoda

Del Prete: la macchina non è più comoda

In altri Paesi europei, la legge finanziaria prevede l’incentivo all’acquisto di biciclette. "Da noi, l’unico mezzo privato incentivato è l’auto, ed è chiaro che all’aumentare del livello di motorizzazione cresce anche il traffico, con tutte le conseguenze negative che ne derivano". Lo spiega Federico Del Prete (nella foto), responsabile mobilità e spazio pubblico Legambiente Lombardia, commentando i dati Inrix e il trend sull’aumento di ore che ciascuno passa bloccato nel traffico.

"Da parte del governo nazionale non è messa in pratica nessuna politica di riduzione del danno. Lo spazio pubblico non dovrebbe essere solo un parcheggio. Invece, se è normale far pagare l’occupazione del suolo pubblico per un plateatico o un tavolino, per l’auto ciò non avviene". Col nuovo codice della strada (Ddl Salvini), viene introdotta anche una discrezionalità del ministero sulle politiche di tariffazione "in ottica liberalizzatrice della sosta, sempre e ovunque. Da questo punto di vista si perde in salute, con le polveri sottili, ma anche in tempo e spazio".

C’è anche un “danno di genere“, perché gli utenti deboli, ovvero chi usa la bicicletta o va a piedi, sono spesso donne, che risultano così più esposte anche ad incidenti gravi o mortali. "L’Inrix ci dice che l’auto non è il mezzo più comodo, non è neanche il più puntuale, però è incentivato", conclude Del Prete. F.P.