Compie 30 anni di attività la compagnia teatrale “L’Intesa“. Dal salone dell’oratorio Annunciazione della omonima parrocchia cassanese, dove ha mosso i primi passi, ne ha fatta di strada, approdando in alcuni teatri milanesi e in quelli di molte città dell’area Martesana e della Bergamasca, fino alla presenza sul palco del celebre locale Zelig. Tutto ha avuto inizio così per caso, come racconta Paolo De Gregorio, pioniere della compagnia teatrale cassanese con Anna Panzera ed Elisa Tresoldi, da sempre presenti nel gruppo che, tra partenze e nuovi arrivi, oggi conta dieci attori e tre collaboratori per l’allestimento delle scene.
"Nel 1993 si sarebbe dovuto dare inizio a una scuola di teatro per i più piccoli, ma all’appuntamento non si presentò alcun bambino. Ci siamo quindi cimentati noi nel ruolo di attori, divertendoci molto. Nasce così la bella avventura della nostra compagnia teatrale formata da attori per hobby con il principio di divertire divertendoci". Dal salone dell’oratorio ai teatri di varie città il passo è stato breve, tante le richieste per il gruppo teatrale amatoriale.
"La svolta è arrivata quando abbiamo deciso di mettere in scena testi legati alla tradizione napoletana dei De Filippo. Non è affatto semplice interpretare il linguaggio dei grandi attori napoletani. Il segreto sta nel mantenere inalterato il messaggio che si vuole fare emergere. Così facendo, si arriva sempre al cuore del pubblico in sala, quale che sia la lingua parlata". Riflettori sul mondo del sociale, realtà che sta molto a cuore a Paolo De Gregorio. Perito elettrotecnico, con diploma tenuto nel cassetto, decide di dedicarsi al mondo del sociale come educatore professionale nella sede di Inzago della Fondazione Sacra Famiglia Onlus. "La presenza nel sociale è stata suggerita da me anche in funzione alla mia professione. Devo dire che quando ho proposto agli altri di fare spettacoli per beneficenza per le associazioni impegnate in quel settore professionale ha fatto subito presa, anche se va precisato che il nostro primo intento non è mai l’incasso al botteghino. Oggi almeno una volta al mese, a volte anche due, abbiamo una data destinata a questo scopo sociale per portare un sorriso a chi ne ha bisogno".
Non mancano poi i sogni da realizzare come quello, sussurrato quasi con timore, di avere un teatro tutto loro dove sentirsi a casa propria. Ma questa è un’altra storia.